Immagine

I film che sottolineano la realtà

Con questo articolo voglio partire dall’analisi e dall’interpretazione personale di un film, Vicini di Casa di Costella, per arrivare a come di solito si vive e si pensa il sesso. Difficilmente l’erotismo è stato toccato dalla sfera cinematografica italiana. Di solito o si pone l’argomento sulla comicità o lo si affronta solo per scopi commerciali senza sviscerarlo e guardarlo alla lente d’ingrandimento. Vicini di Casa sembra ricalcare l’ambientazione del film Perfetti Sconosciuti di Paolo Genovese.

Tutto si svolge dentro le quattro mura di casa. Una coppia invita a cena un’altra coppia. Entrambe sono etero, unico e solo punto in comune dato che per il resto sono agli antipodi. La coppia che apre le porte della propria casa è la tipica coppia sposata ormai stanca di tutto, che discute per qualsiasi cosa e che prende tutto come pretesto per non trovare alcun punto d’incontro. Una coppia che vive l’amore solo ricordando i momenti passati, un amore che non ha con se gesti di affetto e ancor meno una vita sessuale attiva. Una coppia che è talmente abituata a ‘sentire’ ciò che fanno gli altri che non si chiede il perchè sia arrivata ad avere al suo interno due persone quasi estranee. La coppia che entra in casa è rappresentata dai loro vicini, da coloro che abitano nello loro stesso palazzo, quindi non lontano da loro, ma che orbitano nel loro stesso ambiente fisico. Questa coppia non è sposata ma l’amore che provano l’uno per l’altra si legge dai loro movimenti, dai loro sguardi e dal loro essere complici. Una coppia fuori dagli schemi tradizionali, il cui legame è presente anche e soprattutto sotto le lenzuola. Una coppia che vive il sesso libero da qualsiasi pregiudizio o tabù. Una coppia che abbraccia il sesso ponendolo su un livello che va oltre l’immaginazione. Una coppia che pratica il sesso assiduamente, e che lo fa anche con l’aggiunta di altre persone.

Il sesso visto dalla coppia che ospita è quello conservatore, che esiste in nome dell’amore, quell’amore ormai dimenticato. E’ un sesso razionalizzato, carico di stereotipi, cliché e tabù, pieno zeppo di indici puntati e parole nemiche dei comportamenti sessuali. Il sesso visto dalla coppia invitata è ricco di vita vissuta, di intesa coniugale, è libero di esprimersi in tutti i modi possibili. Questa contrapposizione non solo si nota dal modo di parlare e dal comportamento ma anche da cosa indossano. I primi hanno un abbigliamento gessato e serioso, i secondi disinvolto e provocante. Anche la casa sembra rispecchiare quell’amore ormai stantio e chiuso in un passato che non tornerà più. Sembra riflettere un eros ingabbiato, un erotismo sempre sotto controllo che non deve superare alcun confine ben stabilito. Una sessualità pietrificata, gelida, congelata. La coppia che si affaccia in questo ambiente così chiuso invece sprizza calore da ogni poro, dal sorriso alle chiacchiere, fino ad arrivare alla proposta. Proposta che incuriosisce ma che viene subito allontanata e denigrata, che viene quasi violentata da quel giudizio continuo che la società usa come ossigeno.

Attraverso il film l’erotismo non viene ridicolizzato o mitizzato. Bensì viene preso e posizionato davanti ad uno specchio. Ecco perchè spesse volte i film sottolineano la realtà, e diventano i testimoni di quella stessa realtà.

L’amore è la risposta, ma mentre aspettate la risposta il sesso può suggerire delle ottime domande”. (Woody Allen)