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Un abbraccio caldo e molto chic!

Quando si sceglie un capo di abbigliamento si pensa sempre alla forma del corpo. Quanti articoli si leggono dal titolo ‘scegliere il capo in base alla forma del corpo’ oppure ‘la forma a pera, a mela, a clessidra veste…’. Insomma tutto sembra rispondere al profilo del corpo. E se partissimo da come il nostro corpo si sente con quel determinato abito o vestito? E se considerassimo il nostro riflesso allo specchio, quando vestiamo un capo di abbigliamento, in modo obiettivo senza farci influenzare da canoni, prototipi o dicerie? Se avessimo la mente sgombra da ogni regola e dettami che impongono il più delle volte l’adattamento del nostro corpo ad uno stile che magari non corrisponde a ciò che è meglio per noi? Rispondendo Si a tutte queste domande si riuscirebbe a non stare dietro alle forme o ai contorni, ma a come ci sentiamo e ci vediamo. Saremmo anche in grado di valutare se quell’abito risponde alle nostre esigenze, ai nostri desideri.

Partendo da questa premessa il capo di abbigliamento su cui voglio soffermarmi è il cappotto vestaglia. Tutti gli abiti si interpretano, si rivisitano, si creano e il cappotto vestaglia è uno di questi abiti. La cintura a corredo del cappotto sembra un accessorio ma ha il potere di regalare quel senso di comfort che si sente quando si usa la vestaglia da camera. La sensazione di essere avvolti e di sentirsi al sicuro come a casa rende questo stile di cappotto ancora più unico. Questo tipo di cappotto porta il nome di Doglietta apparso nei primi dell’ 800 e creato con tessuti pregiati. Le linee morbide e delicate del cappotto vestaglia lo rendono adatto ad ogni occasione, perché non solo diventano complici di uno stile elegante ma incorniciano uno stile casual e informale. Gli ingredienti principali che il cappotto vestaglia deve avere sono: l’essere confortevole, l’essere caldo e l’essere chic. Il mix di questi elementi lo rendono il capospalla per eccellenza. Il cappotto vestaglia riveste un ruolo strategico dato che la cintura in vita lo rende versatile. Se la cintura non si allaccia allora la figura si mostrerà in modo lineare dando quel tocco di scioltezza e naturalezza, se invece la si annoda allora la silhouette si sentirà cingere in un abbraccio e metterà in evidenza ancora di più la persona. L’inverno può essere freddo e gelido ma vestire capi che rimandano al calore di casa o ad un calore più intimo sicuramente allieterà quella sensazione da brividi. Il cappotto vestaglia è uno dei capi di abbigliamento più sofisticati che si possa indossare durante il periodo invernale.

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Lo stile Romantico

Si possono contare gli stati d’animo, le emozioni? Si possono quantificare gli umori? Cosi come non si può fare il conto di cosa si prova, allo stesso modo non si possono contare i vari stili di ognuno. Lo stile è espressione di ciò che si ha dentro, di ciò che si vive. Una sensibilità nel vestire associata all’essere sognatore può rimandare ad uno stile Romantico. La corrente del Romanticismo esaltava i sentimenti, la fantasia in opposizione alla ragione. Il Romanticismo si basa sulla spontaneità e sulla sincerità. Una chiave di interpretazione dello stile Romantico è sedurre con delicatezza, grazia e semplicità, senza troppi ornamenti. Ammaliare sorprendendo con garbo e tatto. Il Romanticismo fa pensare a favole, fiabe, storie di cavalieri e dame, ad una vita in cui il cuore fa da padrone, ma non solo lui anche l’anima, gli impulsi, gli ardori e le passioni. Il periodo Romantico aveva come protagonista l’attenzione all’ IO, e a tutto ciò che esso sentiva. Anche i vestiti ne risentivano. I vestiti erano e continuano ad essere lo specchio dell’emotività e lo stile Romantico ne è un chiaro esempio. Abiti leggeri, con linee morbide tanto che un flebile venticello li fa svolazzare. Capi che non hanno nulla di volgare e nulla di franchezza o sfacciataggine. I vestiti romantici non superano mai il limite della decenza pur stando attenti a delineare alcuni punti del corpo di chi li indossa. Una loro caratteristica è palesare una sensualità innocente. Uno stile che richiama queste peculiarità è lo stile Regency. Lo stile molto presente nei romanzi dell’ amata Jane Austen. Vestiti lunghi e dritti con maniche leggermente a palloncino, o lunghe e legate con lacci, un pò rigidi e con il punto vita alto subito sotto il seno, ad evidenziarlo anche una scollatura generosa. Questo stile è comunemente conosciuto anche come stile Impero. Uno stile molto lusinghiero per corpi con forme generose. Un modello che aiuta ad allungare l’aspetto del corpo. Questo stile aggrazia la figura, la rende delicata e fine. Lo stile Impero, come tutti gli altri modelli di abiti delle varie epoche, aveva il compito di sottolineare la classe sociale a cui si apparteneva. Più le stoffe o i pochi accessori erano pregiati più il ceto sociale era alto. Quando si indossa un abito di questo stile ci si sente speciali, quasi trasportati ad una serata gala di quel periodo, una serata dove le donne erano desiderate per la loro classe e per la purezza che emanavano. Sono proprio questi modelli di abiti che impersonano il Romanticismo. Romantico è colui che in maniera languida, sognante e appassionata vive la vita e perché allora non mostrarlo anche attraverso un abito!

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Donne con le Balls

Oggi vi narro di una Donna con carattere, creatività e sogni da realizzare, che sin dalla tenera età decise di trascorrere la sua vita nella moda. In quel mondo che sembra patinato ma che riesci a vivere se ti distingui, se hai idee chiare e gli attributi adatti per farti un nome. Mirta Frosini con la sua linea di accessori moda ha dato vita alla sua artigianalità, ha diffuso con le sue creazioni il Made in Italy Garantito. Una Donna caratterizzata da passione e fantasia, una Donna che ha voluto disegnare qualcosa di diverso, di innovativo, che regala la voglia di sentirsi allegri. Indossare una sua creazione vuol dire sentirsi solari per l’uso dei colori, vuol dire distinguersi per il design particolare che ogni modello ha, vuol dire mostrare la propria personalità. I suoi accessori hanno anima e stile, una volta indossati si fondono con la persona che li indossa per le loro forme e per le loro linee uniche. La collezione che descrive l’importanza di essere una Donna con carattere porta il nome di Ballsmania. Sfere in resina colorate che raffigurano le Balls di ogni Donna. Sfere che indossate accentuano lo stile di ogni Donna. Balls che giocano con l’autoironia e la femminilità di ogni Donna. Da questa nuova collezione è stato coniato un hashtag #donneconleballs (rifacendosi al tipico detto ‘donne con le palle’) che sottolinea in maniera spiritosa e colorita le capacità che ogni donna possiede e ora con Ballsmania può sfoggiare. In ogni sfera risiede carattere, carisma, competenza, qualità, abilità, ma anche giovialità, simpatia, divertimento e unicità. La peculiarità di questa collezione è il gioco di colori con cui Mirta si diverte. Come un pittore gioca a creare nuove tonalità sui suoi quadri per esprime la sua anima, così anche Mirta esprime la sua regalandoci ogni volta un colore diverso. Spetta a noi scegliere il colore con cui giocare sui nostri outfit per raccontare il nostro stile.

Con Ballsmania ora io posso mostrare il mio essere vitale, energica e testarda, oltre che elegante e femminile, tutte caratteristiche del mio essere. Con Ballsmania io coloro il mio stile.

https://www.ballsmania.it/it/

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Quando il comunicare in maniera efficace diventa un’arte!

L’arte del comunicare non è un qualcosa che compri al mercato, non è qualcosa che si vende attraverso i libri o attraverso gli studi sulla comunicazione, non è una materia che impari a memoria e subito dopo diventi abile nell’arte del comunicare. L’arte di comunicare raggruppa diversi campi. Si comunica attraverso la parola, attraverso i gesti, attraverso i comportamenti, si comunica attraverso ciò che si indossa, si comunica attraverso suoni, sguardi, insomma si comunica sempre e comunque. Ma siamo sicuri di comunicare in maniera efficace sempre? Siamo certi che quello che vogliamo dire o vogliamo comunicare arriva in maniera comprensibile ed esatta? Per questo bisognerebbe considerare il comunicare un’arte, per questo bisognerebbe sapere che qualsiasi espressione che sia essa digitale, visiva, sensoriale, scritta, ha un peso e che quel peso si traduce in conoscenza. Quando ci vestiamo o anche solo quando scegliamo cosa indossare diamo importanza ai dettagli, diamo un occhio di riguardo al colore delle scarpe, all’abbinamento di un capo su un altro, ci concentriamo su quale gioiello deve firmare il nostro look, insomma nulla è lasciato al caso. Tutto quello che andremo ad indossare comunicherà la nostra persona o il nostro messaggio. La stessa meticolosità con cui scegliamo come vestirci e cosa portare dovrebbe essere usata anche quando utilizziamo la parola o la scrittura. Non è ammissibile dichiarare che quello che volevamo dire non era quello che pensavamo. L’arte della comunicazione dovrebbe essere un’arma sempre precisa senza sbavature, dovrebbe essere scrupolosa quando la si sfoggia e dovrebbe rivelare la persona che la sta usando. Ciò che si comunica dovrebbe prima essere assimilato da chi deve comunicare il messaggio e poi essere compreso dal destinatario grazie alla concretezza della comunicazione. A volte ci si dimentica quando sia importante il saper comunicare nel mondo virtuale o digitale, non solo perché ci sono fraintendimenti ma perché chi comunica potrebbe lanciare messaggi che lo ‘marchiano’. Come al mondo ci sono diverse lingue anche nella comunicazione ci sono diversi modi e quei modi dovremmo prima impararli a conoscere e poi utilizzarli per diffondere ciò che vogliamo. La natura della comunicazione efficace si avvale di qualcosa che va oltre la mera trasmissione del messaggio, ha in se un supplemento di anima. Ed è proprio il sentimento che deve essere contemplato all’interno del comunicare, perché altrimenti il messaggio rischia di non essere considerato.

I vestiti sono degli artifici semiotici, cioè delle macchine di comunicazione” Umberto Eco.

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L’abito e lo stile sono strumenti per comunicare!

Ho sempre detto che il fine del mio Blog è riuscire a riflettere sul nostro stile, a viaggiare interiormente attraverso ciò che indossiamo, capire noi stessi utilizzando il nostro gusto per poi farci conoscere ancor prima di proferir parola. Ognuno di noi appartiene ad uno stile, ogni stile può diventare il mezzo di comunicazione di ognuno di noi. Lo stile non è costituito solo da ciò che si indossa, ma anche dal perchè lo si è scelto, dal come lo si indossa, da ciò che si vuole trasmettere e da come ci si vuole mostrare. Se reputiamo tutti questi aspetti come la somma di elementi importanti che raccontano la nostra storia, allora vuol dire che stiamo dando un valore psicologico allo stile.

La domanda che tutti si pongono quando ci si veste è: “come facciamo ad essere fighi ?” In altre parole “come riusciamo a far si che la nostra personalità e persona vengano ammirate ed elogiate ?” Il primo strumento con cui comunichiamo è il nostro vestire. Il proverbio che dice l’abito non fa il monaco non è del tutto vero, perchè è giusto che non ci si debba soffermare all’apparenza ma è pur vero che ciò che indossiamo ha un valore e quel valore è dato sia dalla scelta di aver preferito un brand ad un altro, che da ciò che vogliamo trasmettere con quel look o stile. L’abito inizialmente produce un effetto, vestirsi deve avere in sè un messaggio interiore perchè va a sostituire in prima battuta la comunicazione verbale. Sfoggiare un look rispetto ad un altro, vestire un brand rispetto un altro, deve avere una finalità, deve mandare un messaggio ovvero il nostro messaggio. Noi tutti risultiamo contenitori, se questi contenitori rimangono vuoti non si potrà mai avere valore personale ma ci si affiderà sempre e solo al valore del brand che indossiamo, se invece il contenitore è pieno il suo valore anche se piccolo sarà reale, proprio e vero. Psicanalizzare il comportamento di una scelta non fa altro che indirizzarci verso la creazione di una identità. Se si sceglie di omologarsi alla massa, si sceglie di rompere le differenze di età e di classe sociale, copiare uno stile non fa altro che rendere tutti ‘stessi personaggi’ di un’unica comunità e allora in quel caso non è l’abito che comunicherà il nostro messaggio ma dovranno essere i comportamenti, gli atteggiamenti e le parole di ognuno ad annunciare chi siamo e cosa vogliamo dire. Ma se invece ci affidiamo ai vestiti e allo stile, o gli stili, che mostriamo allora saremo capaci di disegnare la nostra identità. Saremo abili, attraverso ciò che scegliamo di vestire, di parlare, di raccontare e narrare di noi ma anche del brand che portiamo. Pensare che indossare un marchio alla moda o un capo particolare o specifico possa garantire l’essere ‘figo’ vuol dire fingere a se stessi di far parte di uno stile di vita che non rende felici ma tutt’altro, quella felicità è effimera. Se si pensa di darsi valore attraverso gli oggetti in voga allora vuol dire che si è insicuri, che non si crede a quanto si vale e che invece di dare valore alla persona lo si leva. Quindi tutto sta nella scelta e nel perchè si sceglie di vestire un capo. Sapere perchè si sta indossando quel capo equivale a rivelare ciò che abbiamo dentro e cosa vogliamo divulgare.

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Febbraio e come vestirsi

Febbraio è il mese più corto dell’anno ma i suoi giorni regalano ancora un look pesante. Questo mese è caratterizzato anche dalla Fashion Week di Milano, dove vengono presentate le tendenze dell’autunno-inverno successivo, quindi un mese ancora contrassegnato da capi caldi. Febbraio oltre ad essere il mese freddo è anche il mese che ci concede delle sporadiche giornate di sole con temperature miti, quasi come se preannunciasse la primavera. E proprio per queste caratteristiche a Febbraio possiamo vestirci a cipolla considerando le giuste sovrapposizioni e pesantezze. Mai dimenticare un dolcevita o una maglia sotto un abito in cotone o sotto un cardigan, e completare l’outfit con un cappotto. Il cappotto in questo mese risulta il jolly di ogni occasione, non è solo il capo che tiene caldi ma per il suo essere leggero o pesante, a seconda del suo tessuto, può essere usato sempre. Magari sceglierlo di un colore chiaro o comunque adattabile non solo lo rende versatile ma sarà capace di donare luce alle giornate più grigie. Il mese di Febbraio è anche il mese della festa degli innamorati che per eccellenza porta come colore distintivo il rosso e quindi perché non usare un tocco di questa tonalità per i nostri look? Cercando di non esagerare ma indossando una sola pennellata della sua sfumatura. Giocare con abbinamenti di una stessa palette di colori ma con texture diverse potrebbe portare a rendere dinamico questo mese. Lana e raso, ecopelle e lana, cashmere e cotone, potrebbero essere accoppiamenti che porterebbero a diversificare il solito look. Il mese di Febbraio è anche il mese di carnevale, ma ricordiamoci di non farci vestire ogni giorno da questa festa goliardica e allegra con capi non adeguati al nostro stile, manteniamo sempre sobrietà anche se tendiamo ad essere briosi.

Vestiamoci facendo di Febbraio un mese sbarazzino, viviamo il suo periodo invernale facendoci punzecchiare dall’ avvicinarsi della primavera, mutiamo insieme a lui e divertiamoci indossando le feste che ci propone!

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Dicembre e come vestirsi

Dicembre è il mese dell’ inizio dell’inverno, quel mese che nei suoi primi 20 giorni ricorda vagamente l’autunno ma dopo abbraccia a tutti gli effetti le temperature invernali e con esse anche i maglioni oversize, i guanti, le sciarpe, i cappelli e tutto ciò che fa sentire caldo e raccolto. In questo mese i tessuti come l’eco-pelliccia e l’eco-pelle predominano in ogni look, rendono ogni outfit chic, come chic risulta lui stesso con tutte le sue feste. Dicembre è il mese in cui vestiamo con attenzione e cura, dalle feste natalizie alle feste di fine anno, e proprio per questo mese la parola d’ordine è eleganza. Non necessariamente eleganza vuol dire vestito firmato, o accessorio costoso, ma eleganza è sinonimo di intensità nel vestire e nello scegliere cosa indossare, nel buon gusto e magari perché no anche nell’ essere ricercati. Eleganza non è addobbarsi come ‘alberi di natale’ ma suscitare effetto anche con l’essenziale, perché quell’ abito semplice e sobrio dona alla figura uno stile quasi regale. Dicembre è il mese delle luci, del rosso e delle feste, tutti questi elementi si rispecchiano un po’ negli outfit che vengono proposti. In questo mese i negozi espongono una serie di capi sbrilluccicosi, dall’argento al dorato passando dal rosso tutti i vestiti attirano l’attenzione. Anche se non in maniera totale qualche dettaglio o particolare deve luccicare tanto da accendere la personalità. Il freddo che si incomincia a sentire in questo periodo non deve essere da ostacolo all’eleganza che questo mese deve avere come elemento base. Bisogna coprirsi ma sempre con gusto e con decoro. La scusa del freddo è un pò come la scusa del caldo in estate, che a causa del calore “non” si indossano vestiti, a causa delle temperature basse si indossano strati e strati di stoffa pesante e magari anche usurata o sciupata. I capi che maggiormente rispondono all’ esigenza di caldo ed elegante sono i dolcevita, le maglie o le giacche con il pelo, cappotti, mantelle e abiti lunghi di lana, abbigliamento e accessori in pelle. Un capo chic e utile per proteggersi è il body, una vera e propria chicca per il mese di dicembre. Mentre un accessorio che rende un look fashion è la cintura da usare su cardigan o su maglioni oversize, cosi da sottolineare la figura tenendo caldi. Insomma a dicembre il gelo ci fa coprire ma facciamolo con stile e accuratezza, ‘copriamoci di classe’ !

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L’ essere Nerd!

L’essere Nerd all’ inizio era sinonimo di persona, uomo o donna, mingherlina, con occhiali e sempre immersa in maniera totalizzante nei suoi interessi di tecnologia o informatica, fumetti o videogiochi, o interessata a modellini in azione o al fenomeno cosplay. Il suo vivere si è sempre rispecchiato anche nel modo di vestire, un abbigliamento casual, insignificante, non di tendenza, capi dal gusto anonimo e semplici senza fronzoli. Nel tempo la figura di Nerd si è leggermente modificata, non sul suo significato dato che si continuano a chiamare con questo termine tutti quelli che hanno una smisurata conoscenza delle proprie passioni, ma sull’apparenza che non risulta più dimessa. Un Nerd non si è mai vergognato di ciò che è e di ciò che gli piace, il Nerdismo è un atteggiamento mentale, è uno stile di vita. Da qualche anno è nato a New York un movimento dal nome Avant-Nerdismo, una corrente sociale che sottolinea ciò che conta, ovvero l’importanza di quello che si ha in testa, di quello che si pensa, preferibilmente con un pizzico di genialità, l’ idolo di questa corrente è Bill Gates.

Comodità e praticità nel vestire, di questi requisiti si preoccupa un Nerd, non gli interessa di sfoggiare un capo o un accessorio cool, non ha importanza se tutti i giorni porta lo stesso colore di maglietta, la sua attenzione non la ‘spreca’ a scegliere cosa indossare, ma il suo obiettivo è impiegare il proprio tempo a smanettare sul computer, a farsi una scorpacciata di serie tv, a giocare ai videogiochi, a passare ore a leggere fumetti o a sapere tutto di fantasy o fantascienza. Dalla fase iniziale di Nerdismo, in cui il Nerd era quello un pò sfigato e messo da parte dalla società, ora si è passato all’espressione della sua stessa passione, attraverso magliette, gadget, accessori, tanto da diventare anche di moda. Il Nerd di oggi è sempre proiettato alla conoscenza ultra-specializzata di ciò che gli piace ma lo fa, dandone una manifestazione tangibile, anche attraverso l’abbigliamento.

Diverse aziende si sono specializzate in creazioni di capi che rimandano ai maggiori film fantasy, a icone manga, e a tutto il mondo dell’informatica e delle tecnologie. Lo stile Nerd è passato dallo ‘sfigato’ all’essere di tendenza, e i suoi look personificano i beniamini delle passioni che segue. Qualsiasi sia l’oggetto di interesse anche l’abbigliamento ne risente e allora non nascondiamo quel poco di follia che la mente ci riserva!

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Il Sogno di un’epoca e la Realtà di indossarla.

Il fascino del mistero ha sempre attirato molte persone e nel progetto che ho creato dal nome “Sogno è Realtà”, in cui mostro i diversi stili di un soggetto in questo caso io stessa, il lato nascosto l’ho voluto sottolineare all’aperto. Sembra un controsenso ma in realtà ogni uomo vive dentro e fuori, e il non detto può entrare in equilibrio con ciò che è evidente. Dovevo scegliere dei posti adatti per esibire questo lato “segreto” e uno di essi non poteva che essere la mia splendida Pisa? La città che tanto tempo fa mi ha adottato e mi ha fatto sentire a casa, il luogo in cui tutto sembra a misura d’ uomo e dove la storia ti saluta ogni volta che guardi una Sua piazza o una Sua architettura, come la magica e sognante Piazza dei Miracoli.

Ogni abbigliamento che si indossa ha in sè un significato simbolico e porta anche un messaggio, e proprio questa premessa serve per allacciarmi alla scelta di questo look che mostro nella foto a cornice dell’ articolo. Ho sempre avuto un debole per un secolo in particolare e quel secolo è il Medioevo. Nel periodo Medievale, come la storia ci insegna, il settore del tessile conobbe un fermento notevole, tessuti di pregio venivano importati, abbigliamento di lusso o comunque fatti di materiali pregiati spopolavano nel guardaroba delle classi nobiliari, la qualità dei vestiti aumentò anche per le fasce di popolazione meno agiate per l’utilizzo di strumenti di precisione nella sartoria. Gli abiti di quel periodo avevano un forma ed uno stile particolare e mi hanno sempre affascinato, l’uso del mantello, che serviva per identificare il rango sociale di chi lo portava, velava la figura tanto da non capire le forme o la fisicità di chi lo indossava. Il mantello era un capo che copriva da far passare inosservato, anche se da un lato era un abbigliamento che attirava gli sguardi perchè la curiosità di vedere chi si celava sotto era vivida. Ogni vestito che si mette addosso ha anche una dimensione interiore, è un contenitore di emozione, un deposito di ricordi. Quando ho indossato questo stile è come se avessi viaggiato nel tempo e mi fossi catapultata nella Pisa del XII secolo. Gli echi di quel tempo passato non potevano che venir fuori davanti al Battistero di Pisa, il più grande d’Europa, la cui particolarità consiste nell’avere un’acustica particolare dovuta alla struttura della sua cupola.

Che sia un abito di un altro secolo, che sia un capo che richiama un’ altra epoca o moda, qualsiasi sia il suo stile addosso ad ognuno parlerà la lingua di quella persona!

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Il Sogno è realtà!

Una fiaba di solito inizia con un “C’era una volta” ma questa inizia con “Il sogno divenne realtà”. Quando ho iniziato a scrivere il mio blog ho creato anche una pagina Facebook e un profilo Instagram di “Le Dritte di Simo” e ad oggi su entrambi i canali social ho postato foto con descrizioni di prodotti che le varie aziende mi hanno inviato per provare, di tendenze e mode di stagione, di capi di abbigliamento e accessori che di solito uso e acquisto, di negozi originali e di eventi particolari, di paesaggi che parlano come fanno i look. Ogni foto esprime un momento, una sfumatura, un attimo, un’esperienza. Una foto parla, comunica, racconta e emoziona. La fotografia illumina le varie sfaccettature di ciò che ognuno ha dentro. Le foto fanno da cornice alle parole che sono il quadro e viceversa. Per realizzare il sogno che avevo in mente dovevo trovare un artista che dava importanza alla luce più che alla foto, e quando ho visto le sue foto ho pensato che la realtà riprodotta era gioia artistica, ogni scorcio catturato parlava di una realtà diversa e ogni luce prodotta confessava la bellezza del soggetto. Un luogo, un dettaglio, un ritratto, un abbigliamento diventano una foto, ma la chiave di lettura di quella foto sta nello scintillio che emana lo scatto. Una volta scelto l’ autore delle foto allora dovevo passare allo step successivo e quindi scegliere le diverse forme in cui avrei palesato gli svariati stili che si possono avere e mostrare. Lo stile è come la forma di un diamante, se si pensa che i diamanti hanno diversi tagli e che brillano in modo differente proprio per la loro figura, anche lo stile si comporta allo stesso modo. Ci sono stili più marcati che risplendono per il loro coraggio, altri stili più naturali che riflettono la loro delicatezza e stili più misteriosi che diffondono il loro fascino. Ogni persona può averne uno o possederli tutti ed io attraverso una serie di foto ho voluto immortalare i miei stili. Quasi come in un sogno in cui un pò ti guardi dall’esterno dove in realtà sei tu dall’interno, in questo progetto sono stata sia spettatore che attore. Come in una favola in cui i personaggi indossano una figura o un abito, io ho indossato delle emozioni e ho espresso dei pensieri. In ogni fiaba che si rispetta il fine è di far comprendere una verità e in questo caso la verità è avere il coraggio di mostrare la propria personalità senza nascondere il proprio stile. Viaggiare all’interno della propria indole rivelandola attraverso ciò che si indossa o si esprime. In altre parole un viaggio dell’interiorità attraverso l’esteriorità!!

La foto che mi ritrae a cornice di questo articolo apre le porte al “Sogno è Realtà”. Un vestito con corsetto aderente e gonna vaporosa in tulle con pietre applicate che ricorda le fiabe principesche e che sottolinea uno stile elegante, femminile, sensuale. Appena ho indossato questo look il contrasto dei due capi me li sono sentiti addosso, hanno evidenziato l’essere audace e delicata, la mia natura di Donna si è svelata in questo stile.

Foto di Alessandro Trazzi https://www.instagram.com/_lale_t_/