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Atto di Libertà

Un atto di libertà è muovere la propria mente verso una dimensione in cui tutto è lecito, in cui tutto è proiettato alla soddisfazione completa, psichica e fisica. Sentirsi gratificati da quell’atto di libertà è sinonimo di ricompensa del cervello, che rilascia dopamina e altri neurotrasmettitori associati al piacere e al benessere. In quell’atto di libertà ci si abbandona completamente per arrivare ad un gradino superiore di espressione di se stessi. Questo è successo a due pornodivi, Rocco Tano in arte Siffredi e Anna Moana Rosa Pozzi in arte Moana Pozzi. Si è cercato di ‘studiare’ entrambi in due docu- serie mettendo sotto i riflettori il loro mondo, il loro essere umano e il loro essere sessuale. Due mondi sessualmente attivi in modo differente, non solo perchè sono di genere opposto ma perchè concepivano il sesso in due modi diversi e in altrettanto modo lo vivevano. Li accomunava però un unico denominatore: il loro atto di libertà. Si sentivano liberi di essere se stessi, senza sovrastrutture o ornamenti inutili.

Per Rocco Tano il faro fu dato, come per ogni bambino, dal mito di sentirsi un eroe ma non dall’armatura scintillante di un cavaliere di altri tempi, ma da quella di maschio che non frenava le sue voglie sessuali. Un eroe del sesso. “La dinamite fra le gambe” aveva un’unica miccia, la libertà del suo essere carnale e maschio. Il potere indiscusso di Rocco Tano che lo portò a trasformarsi in Rocco Siffredi fu l’essere reale in ogni sua forma sessuale. Rocco fu la raffigurazione del sesso reale. Glielo si leggeva negli occhi e glielo si vedeva nei movimenti. La sua fame era carnale, non la nascose ma ne fece il suo superpotere. Il suo essere pornografico venne alimentato non dall’amore o da una sensibilità all’amore, ma dalla bramosia carnale che lo dominava. La sua popolarità la si deve al suo atto di libertà nell’essere esattamente ciò che sentiva di essere.

L’atto di libertà di Moana Pozzi è mosso dall’amore per gli uomini. Questo è il punto di vista della docu-serie. Se con Rocco Siffredi si può avere una rispondenza concreta, con lei, che non c’è più, manca il riscontro reale. Quindi rimane il punto interrogativo sul realismo della serie. Il proiettore su Moana riflette il suo essere donna immagine con la voglia di essere qualcos’altro oltre che pornodiva. Il suo fare sesso, la sua pornografia, erano edulcorati dall’erotismo e dalla sensualità che la contraddistinguevano. Moana faceva sesso con chi la guardava, ovvero con l’obiettivo della telecamera. La sua libertà era dettata dalla voglia di piacere ed essere terrena. Sentirsi terrena era la sua forza, perchè godeva del desiderio che leggeva negli occhi di chi la osservava. La sua fama sicuramente venne dal suo essere vera e reale.

Questi atti di libertà fanno paura alla gente. Questi due personaggi facevano e fanno paura alla gente. Esprimere i propri desideri sessuali e reali fa paura alla gente. Le loro docu-serie, la loro rappresentazione reale, sconvolgono il senso del pudore del paese. Ecco perchè difficilmente si accetta un atto di libertà!

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Scoperta di se stessi

Più volte nei miei articoli ho parlato di sessualità, di pratiche sessuali, di educazione alla sessualità, di sdoganare tabù perchè ci limitano, e ci tengono legati ad una realtà piena di condizionamenti, ma ci siamo mai chiesti se conosciamo veramente noi stessi e il nostro corpo? Abbiamo mai fatto un percorso alla scoperta di noi stessi? Abbiamo viaggiato tra i meandri del nostro corpo ed esplorato ogni insenatura? Sembriamo essere padroni del nostro corpo, lo alleniamo in palestra, lo portiamo a dedicarsi alle passioni anche più estreme, lo sottoponiamo a regimi alimentari considerevoli, eppure ci siamo mai dedicati a conoscerlo veramente? Ci siamo presi del tempo per ‘studiarlo’, per capire come reagisce ad uno stimolo o ad una vibrazione? Abbiamo mai messo impegno per arrivare alla conoscenza di ciò che desidera? L’ assurdità risiede nell’ investire tempo e voglia a creare legami sociali, a gestire relazioni più o meno intime, ma senza avere la comprensione di se stessi, dei propri bisogni, dei propri desideri. Avere la consapevolezza di se stessi attraverso l’arte dello scoprirsi è il primo passo da fare. Ma come succede di solito l’essere sociale è portato alla ricerca di un nuovo amico, di un nuovo amore, di nuove persone con cui comunicare per non sentirsi solo. Perchè la strada più facile è quella più percorsa? Correre una maratona senza allenamento fisico, emotivo e mentale, è possibile? E allora perchè avvicinarsi agli altri senza l’esplorazione personale risulta essere la rotta che si segue? Un passo da fare, forse il primo passo, è quello di uscire dal bigottismo fatto di non insegnamento e non conoscenza. Il bigottismo deriva da una mancanza di comprensione, apertura mentale o consapevolezza delle proprie convinzioni. Palpare se stessi consente di sviluppare una mentalità più aperta e tollerante verso punti di vista diversi.

Avete mai pensato che la scoperta del nostro corpo è frenata dalle paure? La paura del giudizio. La preoccupazione su come gli altri (o anche noi stessi) possono percepire il nostro corpo. La paura dell’insicurezza. Sentirsi insicuri riguardo al proprio aspetto e alle proprie imperfezioni. La paura dell’intimità. La paura di non accettarsi o essere accettati durante esperienze intime. La paura del dolore o del disagio. Apprensione sulle sensazioni fisiche sgradevoli durante l’esplorazione del proprio corpo. La paura dell’ignoto. Il timore di ciò che si potrebbe scoprire. Ma la domanda che ci si pone davanti a questa lista di paure è: “vuoi superarle?”

E quali sono i diversi modi per esplorare e scoprire il proprio corpo? La masturbazione consapevole che aiuta a conoscere le preferenze e i desideri. L’esplorazione tattile, grazie alla quale si toccano le diverse parti del corpo in modo consapevole, carpendo sensazioni e reazioni. Lo Specchiarsi e l’osservarsi, comprendendo e accettando il proprio corpo. Tutto questo rispettando i propri confini personali, che sono le linee guida che ci fanno sentire a proprio agio.

Trascurare e sottovalutare la scoperta e l’esplorazione del proprio corpo blocca la comprensione approfondita di se stessi. Limita il benessere individuale.

Siete sicuri di avere conoscenza e padronanza del vostro corpo o vi state solo nascondendo rifugiandosi in una bell’ involucro modellato come argilla?

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Ribelle si nasce

Vivere in punta di piedi è sempre stato caratteristica di donne con il fuoco dentro. Quell’avanzare così delicato e mai sopra le righe, quell’andamento felpato, morbido, che contraddistingue la loro arte. Un modo di giocare con le parole o con il pennello che diventa la firma della loro esistenza. Essere donne con acume ed intelletto e per di più con una dote artistica era considerato inappropriato. La donna doveva stare ai margini della società e sempre più dietro alla figura maschile, mai accanto e mai e poi mai in prima fila. La società ti additava, ti bullizzava, ti utilizzava. Una condizione che non fermava la propria natura artistica ma sicuramente la metteva in ombra.

Scrittrice di opere che rompevano alcune restrizioni della società nei confronti delle donne. Giornalista, attrice e critica teatrale, Sidonie-Gabrielle Colette viveva dietro il nome e la figura del marito. Sui suoi scritti non vi era il suo nome bensì quello del marito. Un marito che sapeva come sfruttare il suo ruolo di maschio e uomo. Un marito che prende i meriti e le lodi della società. Un marito che sfrutta e utilizza l’estro della moglie. Un marito che si indigna davanti la ribellione della moglie. Poteva mai una donna la cui fiamma arde dentro di lei starsene al buio? Il fuoco della ribellione lo si ha dentro dalla nascita, non si accende all’improvviso. Lo si riconosce come cenere ma appena ci si lascia andare la cenere prende fuoco e divampa. Colette infuriò nell’essere scandalo. Divenne simbolo della società libertina parigina. Riscattò e rivendicò la propria identità artistica e sessuale.

Pittrice di occhi grandi incastonati su visi piccoli infantili. Occhi che portavano un velo di tristezza. Forse quella stessa tristezza che portò se stessa a nascondersi dietro la figura del marito. I quadri di Margaret Ulbrich in Keane furono spacciati per opere dipinte dal marito. Un marito convinto che una donna artista non poteva mai avere credibilità nella società. Un marito che sfoggia la sua arroganza di finta paternità dei dipinti con gli occhi grandi, quello stesso marito che sfrutta la bellezza delle opere non sue per farne un business. Contrapposto a questa figura maschile una donna, Margaret, che continua a vivere attraverso la sua arte fin quando la ribellione che soffocava dentro non prende voce, una voce che fa eco.

Far conoscere al mondo ciò che è la nostra natura è faticoso, ma se si nasce con quel sentimento di ribellione allora tutto prende la forma del progresso positivo. Ribellarsi per sentirsi liberi di esprimere il proprio essere non deve spaventare. Ciò che deve far paura è vivere la propria vita dietro le quinte.

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Fluidità sessuale: la scelta del non definirsi!

La sessualità è stata sempre ingabbiata in schemi rigidi e inflessibili. Tutto doveva rispondere ad un preciso ordine schematico. Tutto doveva percorrere un iter ben preciso. Eppure il piacere non ha un orientamento rigoroso. Tutto ciò che esce fuori dagli standard prefissati della società viene guardato con distanza o addirittura viene censurato. La disapprovazione è dietro l’angolo soprattutto quando si parla del mondo sessuale. Oggi sembra esserci più tolleranza o accettazione, ma siamo sicuri di questo?

Se vi dicessi che la scoperta del piacere e del modo di viverlo dovrebbe essere libero da qualsiasi restrizione, cosa mi rispondereste? Il piacere non è un dovere o un obbligo e deve indirizzarsi verso un modello conosciuto. Il piacere si fonda su un termine che al momento viene usato per qualsiasi desiderio non tipico, il vocabolo è fluido, in altre parole mutevole.

Di fluidità ne parlò negli anni ’50 il sessuologo statunitense Kinsey, dicendo che non tutto si deve ridurre a due fazioni, quella dell’eterosessuale e quella dell’omosessuale, ma ‘l’orientamento sessuale umano non è binario ma fluido e soggetto a molte variazioni nel corso della vita’. Kinsey all’epoca con i suoi studi sradicò il pensiero conservatore e bigotto che condannava quelle pratiche sessuali soggettive e personali che si allontanavano dal sesso coniugale finalizzato alla procreazione. Purtroppo il pensiero di oggi, nel 2023, sembra essere ancora tradizionalista anche se si è consapevoli che il mondo sta andando verso una fluidità. A volte è più forte di ogni essere umano convivere con questa evoluzione o meglio realtà di fatto. Con Kinsey si parlò di legittimare la bisessualità, la masturbazione, il sesso extraconiugale e altre pratiche sessuali ritenute vergognose. Siamo sicuri che oggi tutto questo sia ammissibile? Siamo certi che oggi dogmi religiosi, pregiudizi, scarsa informazione e scarsa conoscenza del proprio corpo si sono superati? Se per Kinsey all’epoca ci furono condanne perchè accusato di istigazione al libertinaggio e all’adulterio, nonostante il suo dire era basato su ricerche e studi, oggi come oggi non c’è nessuno che metterebbe in dubbio l’acconsentire di questi orientamenti e comportamenti sessuali?

Il concetto di fluido mette in evidenza diverse sfumature. Come i colori sono fatti da tonalità diverse che si distanziano dal colore preciso, anche nel mondo sessuale tutto risiede in sfumature più o meno sganciate dalle etichette. Termini che fanno parte del linguaggio fluido sono evoluzioni del concetto gender come cisgender, transgender, transessuale, genere non binario, genderqueer, genderfluid, agender. Esiste anche il termine eteroflessibilità, in altre parole una persona che pur essendo eterosessuale si sente attratta da persone del suo stesso sesso senza essere contemplata come bisessuale o omosessuale.

In conclusione, a quanto detto io rispondo nel seguente modo: “già si fa fatica a leggere un libro erotico e a discuterne, figuriamoci a comprendere la fluidità sessuale”.

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L’ arte erotica: le Tre Grazie di Peter Paul Rubens

Nel Sei e nel Settecento l’arte subisce dei cambiamenti. L’arte erotica diventa attenta a ciò che è naturale e a ciò che è vero. Sia la pittura che la scultura non raccontano più storie ma comunicano emozioni e sensazioni di tipo mondano, legate alla frivola vita dei nobili del tempo. Tutto sembra respirare di nuovo. La sensualità si apre ad una libertà che non aveva mai provato prima.

Uno dei massimi esponenti di quest’arte libera da ogni preconcetto fu Peter Paul Rubens.

La sua arte venne considerata la quintessenza della carnalità e dell’erotismo. I suoi dipinti mostrano ritmo, energia, movimento e impeto. Lui prediligeva le figure femminili e dava loro una inconsueta sensuale fisicità. Dipingeva una bellezza femminile diversa dai canoni precedenti. Le forme delle donne diventano prosperose, le carni rosate e floride, il tutto sottolineato da una nudità gioiosa e piena di vita. Le donne delle sue tele avevano e hanno tutt’ora un valore reale perchè reale era la loro fisicità. Rappresentava la pelle ora con gonfiori e pieghe, ora tesa o compressa, proprio come nella realtà. Assecondando i sensi, Rubens amplificava la sensazione del tatto.

L’opera di Rubens che voglio prendere in considerazione ha come titolo le Tre Grazie. Tre donne grate alla vita e felici per essere protette dalla natura ma non del tutto consapevoli. L’erotismo che si evidenzia in questo dipinto non è dato solo dalla nudità florida ma anche dal tatto. Le tre donne usano le mani e la posa dei corpi in modo naturale tanto da sembrare realistiche. Le donne presentano segni evidenti di cellulite, pieghe e rotondità, tutto finalizzato a celebrare una bellezza fisica reale, genuina e non virtuale. Le Tre Grazie raffigurano una danza, simile alla danza della vita. Disegnare in modo sinuoso il corpo della donna per Rubens era alla base del suo concetto di bellezza femminile. Il trionfo della carne e della sensualità dei corpi delle donne era l’eco della felicità e della vitalità che l’artista possedeva. Il dipinto mostra una morbidezza che porta ad avere la voglia di toccare. L’opera è così reale che sembra scatenare degli impulsi erotici in chi osserva.

Le Tre Grazie sono state dipinte da vari artisti in diversi periodi, ma quello che rende ancora più significativa la raffigurazione di Rubens è il modo di interpretare il libertinaggio che in quel periodo faceva da padrone.

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L’arte erotica: Ritratto di Simonetta Vespucci di Piero di Cosimo

L’arte erotica seguiva il periodo in cui si esprimeva. Nel Medioevo con l’avvento del Cristianesimo si assiste ad una condanna generalizzata della sessualità e ad una restrizione nel modo di esercitarla. Purtroppo in questo periodo si demonizza la carne e il corpo, assimilandoli a luoghi di depravazione e di peccato, togliendo loro qualsiasi dignità, specialmente per il corpo femminile. In questo periodo si parla di donna peccatrice e tentatrice, di peccati capitali e in particolare di quello della lussuria. La lussuria era raffigurata come una donna demone e veniva scolpita sulle pareti delle chiese, a ricordare che la donna era satana. La chiesa rifiutava qualsiasi carnalità e non mancava di ricordarlo attraverso pitture, disegni, sculture e raffigurazioni in genere. Nonostante questa visione negativa da parte della chiesa, esisteva comunque un immaginario medievale che considerava l’erotismo e la sessualità da un punto di vista positivo. Basti pensare alla rappresentazione di alcune scene del Decameron di Boccaccio. Nel corso del Medioevo con l’avvento della poesia cortese e cavalleresca, il carattere sensuale ed erotico dell’amore si mostra modificando anche i ruoli dei generi. Se prima l’uomo era il corteggiato ora diventa lui il corteggiatore. Se prima la donna era oggetto di proprietà ora viene adulata, venerata, lusingata. Ed ecco che la Donna viene rappresentata nella sua nudità, dando valore a quel corpo che non solo serviva alla maternità ma che era oggetto di desiderio erotico. Pitture che portano la donna in bella vista. Il seno della donna si svela affermando il suo potere erotico.

Nel Rinascimento il seno viene mostrato con naturalezza e consapevolezza. Il seno riveste un ruolo erotico e sensuale senza eguali. Simonetta Vespucci venne celebrata per la sua attraente bellezza dopo il matrimonio con Marco Vespucci. Firenze ne fu ammaliata e Piero di Cosimo ne raffigurò il fascino. Divenne l’icona della bellezza, con quel suo incarnato chiarissimo e i suoi lineamenti puri. Il pittore fonde l’avvenenza di Cleopatra con quella di Simonetta. Il seno svelato non stride, ma è simbolo di quell’appariscenza femminile che il periodo ricerca. L’erotismo è dato da un seno lieve, pallido e appena accennato, sul quale striscia il simbolo del peccato, il serpente. La posa della donna favorisce la visuale dello spettatore dandole un valore in più. Una delle ipotesi di studio su questo dipinto è il simbolo della vanità. La vanità ha in sè parti di erotismo. L’esposizione o l’esibizione del seno non è del tutto privo della stessa vanità. Non vi è un vedo e non vedo, ma la femminilità della donna viene ostentata e messa in piazza.

La rappresentazione dell’esaltazione dell’amore fisico diventa la chiave dell’erotismo nei dipinti rinascimentali.

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L’arte erotica: Il ratto di Proserpina

Ed ecco cimentarmi in una nuova rubrica, che non vuole essere una lezione didattica, dato che basta leggere i libri per avere informazioni ‘scolastiche’, ma ha l’intento di conoscere l’erotismo da un’altro punto di vista, quello rappresentato dall’arte.

La sfera erotica rientra a pieno titolo negli aspetti primari della vita di un individuo, anche se a volte non la si prende in considerazione. Proprio perchè l’erotismo assume un significato e un valore rilevante l’espressione artistica in vari momenti storici ha dato il suo contributo. Ogni artista trasferisce nelle sue opere il proprio vedere e sentire e anche nell’arte erotica avviene ciò. L’erotismo è una idea, un concetto personale. Il desiderio, la passione, l’amore, il tradimento, il dolore, sono tutte espressioni che possono essere raffigurate. Per questo l’arte dal canto suo le ha usate e le usa a suo piacimento. L’erotismo oscilla tra l’eccitazione che porta ad una elevazione intima e la lussuria più sfrenata. Picasso diceva che tra erotismo ed arte non c’è alcuna differenza, quindi coincidono. Il contenuto manifestato da un’opera d’arte può veicolare un messaggio, che mette in luce particolari aspetti della sessualità, della passione, dell’amore, dei sentimenti. Il desiderio sessuale è slegato dalle ragioni del cuore. L’eros nasce nell’armonia tra istinto e creatività. Senza l’eros non può esistere la vita, grazie ad esso viene concepita. Molti artisti hanno saputo rappresentare l’associazione delle passioni del cuore e quelle della carne. Uno fra tutti Gian Lorenzo Bernini.

La prima opera d’arte che voglio analizzare per il suo messaggio erotico è la scultura di Bernini ‘il Ratto di Proserpina’.

Voglio soffermarmi sull’abilità dello scultore nel raffigurare le mani dell’uomo nella sua maggiore rappresentazione virile. Le mani di Plutone hanno una elevata carica erotica nel pretendere ciò che ha rapito. Le dita affondano nella carne sensuale e morbida della giovane fanciulla Proserpina. La figura vigorosa e muscolosa di Plutone trasuda una sfrenata energia sessuale, quasi come se stesse possedendo la donna in quell’istante. Il soggetto maschile viene rappresentato in tutta la sua mascolinità. Quella passione che nasce dall’interno per sfociare in azione. L’artista ha voluto consapevolmente raffigurare il momento fuggevole attraverso la posa, il corpo e l’espressione. La passione sessuale è così fugace che è difficile coglierla, eppure il Bernini l’ha raffigurata nella furia erotica di Plutone. L’erotismo è sottolineato anche dai due corpi che formano un vortice. E la bramosia erotica è suggerita dalle linee d’ombra e dagli occhi del dio degli inferi.

L’arte erotica rende visibile il desiderio.

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L’innaturale Monogamia

Quando si parla di Monogamia sembra quasi inutile soffermarsi a pensare se esiste in natura o meno, perchè è talmente radicata nella cultura e nella mente umana che la risposta sarebbe sempre Si. La maggior parte delle persone risponderebbe che essere Monogami fa parte dell’impegno preso in una relazione, che il rispettare quell’impegno non ha margine di discussione. Credere alla Monogamia spesse volte risulta essere sinonimo di controllo. Sentirsi padroni dell’altra persona, definirsi quasi proprietari di un essere umano, incorniciano i contorni della Monogamia. Altro elemento da considerare è la gelosia che purtroppo diventa linfa della Monogamia. Quindi tutto sembra andare verso una sola direzione, la Monogamia è un costrutto della società, una forzatura. Ciò che di naturale esiste è il desiderio di reinventare la coppia, un’azione che porta a vivere la relazione con un’apertura mentale maggiore. Ci sono talmente tante forme di vivere la coppia che non contemplano la naturalezza della Monogamia. Dallo scambismo alle coppie liberali, in cui si hanno rapporti sessuali con altre persone. Dalla polisessualità al poliamore gerarchico, in cui si passa dalla non esclusività sessuale a dare un valore di importanza graduale alle coppie create. Tutte queste forme hanno un comune denominatore, il consenso dei protagonisti.

Se l’uomo è un animale sociale, se l’essere umano è fatto per stare con le altre persone, perchè la Monogamia è accettata al livello di coppie ma non a livello di relazioni di amicizia? In altre parole, se dovessimo seguire i dogmi della Monogamia anche per tutto il resto avremmo solo un amico, parleremmo solo con quell’amico, vivremmo tutto in modo molto limitativo. La Monogamia risulta una scelta innaturale perchè altrimenti sarebbe presente in ogni ambito della vita. Perchè allora una scelta così forzata da vari elementi è diventata l’unica scelta ammissibile in una società? Forse perchè si è talmente masochisti che si preferisce rimanere ciechi e sordi di fronte alle proprie inclinazioni naturali. Secondo un biologo evoluzionarista non è possibile che un essere umano trovata la persona ‘giusta’ non provi per il resto della sua vita un’attrazione per un altro essere. Biologicamente si è portati a desiderare altre persone, ma con la Monogamia si soffocano i desideri. Questo comportamento, diceva Freud, esprime un disagio che trascina verso la nevrosi. Un aspetto su cui riflettere è la Monogamia dei giorni nostri. E’ una convenzione etica, morale e culturale del momento fino a che una persona non divorzia o si lascia per avere altri rapporti, viene da sè che non si sta parlando di spontaneità o naturalezza Monogama ma dell’unico modo di trovare una parvenza di stabilità e di sicurezza che rende la vita più serena e felice. La Monogamia non contempla la scoperta di sè ma è vista come un rifugiò in cui assicurarsi il proprio posto. Scoprire se stessi porta ad aprirsi mentalmente e a far sì che la relazione stessa si apra a più visioni e si scopra in più orizzonti.

Ma se proprio non ci si vuole spostare dal termine Monogamia, allora perchè non cambiare prospettiva? Perchè non vedere il cerchio semiaperto invece che completamente chiuso?

Ancora convinti che la Monogamia sia una cosa naturale?

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Sensi Ribelli: 10 curiosità!

Chi è Luna?

Luna sono io. Ma puoi essere tu che leggi. Può essere la tua vicina di casa, ma anche tua sorella o cugina. Luna è una parte di noi!

Dove vive Luna?

Siete mai stati in Svizzera? Avete mai assaporato i suoi colori, la sua atmosfera, la sua essenza che va oltre ogni aspettativa possibile? Luna vive in un cantone della Svizzera. Chissà quale!

Che lavoro fa Luna?

Lavora nell’arte. Ama l’arte in ogni sua forma. Occupa un ruolo di rilievo. L’arte è il collante di una conoscenza in particolare, e di eventi che accadono intorno a lei.

Quando scopre i suoi Sensi?

In un momento della sua vita Luna prova ad esplorare attraverso i suoi Sensi. Ma quale Senso usa per primo? E quale Senso le piace di più? E’ tutto da scoprire!

Perchè i suoi Sensi si chiamano Ribelli?

Perchè sono senza freni, senza condizioni mentali, senza catene. Avete mai provato a liberare la mente da ogni restrizione? Si superano limiti che portano a conoscersi in profondità.

Chi sono i personaggi oltre a Luna?

Sono diversi e ognuno di loro ha una personalità ben definita. Ciascun personaggio diventa facilmente assimilabile da parte di chi legge, tanto da arrivare ad immedesimarsi.

Il libro ha qualcosa di reale?

Si. Il libro tratta argomenti e situazioni verosimili. Tutto è plausibile proprio per questo non si tratta di un fantasy.

Cosa vuol dire libro erotico?

E’ un libro in cui la sessualità, l’eros, il sesso, sono elementi di vita quotidiana che camminano insieme ai personaggi.

Nel libro c’è trasgressione?

Si. La trasgressione fa parte della ribellione. Il non rispetto di alcuni comportamenti tradizionali non è negativo, anzi in alcuni casi ha una valenza evolutiva dell’individuo stesso.

Qual è la parte più piccante del libro?

Ogni capitolo ha il suo grado di erotismo, ma quello che risulta essere un’ esplosione di eccitazione è quello che porta il titolo ‘Party’.

Queste dieci curiosità danno qualche informazione in più su Sensi Ribelli. Per chi volesse prenotare il libro, in attesa della sua uscita fisica sul territorio nazionale, può cliccare https://www.edity.it/store/product/sensi-ribelli—preorder.html

Oltre ogni ragionevole considerazione, nulla è impossibile. I limiti sono solo nella nostra mente, basta sbloccare la visione e tutto appare possibile.

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Mon Privè: Il gusto del sesso orale

Eccoci al dilemma del sesso orale. Donne che a volte si sentono ‘sottomesse’ in questa pratica. Altre donne che lo fanno perchè fa piacere al partner ma di base non piace a loro stesse. Alcune che lo fanno a metà senza una conclusione ma per dare un contentino così da non avere altre richieste dall’uomo. E poi esiste anche una fetta che non lo pratica affatto. Per l’uomo invece fare e ricevere sesso orale è un ‘biglietto da visita’. Quasi fosse un modo per conoscersi ancora più profondamente e intimamente. Praticare sesso orale, che sia da parte dell’uomo o della donna, aumenta il desiderio e crea un certo legame. Non è il gesto in sè ma è ciò che avviene. Il sapore di una persona è strettamente legato alla persona stessa. Il gusto intimo e in questo caso genitale è unico e cammina insieme all’uomo o alla donna. Assaggiare la carne, il godimento, il profumo di una persona crea una connessione fisica non comune, perchè ognuno ha un sapore proprio. Il sesso orale diventa un processo relazionale che unisce chi lo pratica.

Approcciarsi al sesso orale di solito avviene come primo rapporto intimo in fase adolescenziale o giovanile, sia perchè non si vuole arrivare subito alla penetrazione e sia perchè la curiosità è insita. Quindi lo si prende come gioco, come prima esperienza sessuale. Ma con il passare degli anni e della maturità cambia il senso con cui si pratica. Diventa un’amplificazione sensoriale e la si vive in modo passionale. Non si pensa alla scoperta fanciullesca ma alla voglia di avere una parte del partner, tanto che chi lo fa sente le stesse sensazioni ed emozioni di chi lo riceve, in altre parole gode. Tutto questo avviene se la testa è libera da qualsiasi costrizione o pregiudizio. Se la mente non è vincolata da tabù. Il sesso orale a volte viene considerato sporco e il più delle volte non viene considerato per niente pratica sessuale a se stante, con un suo valore. Per alcuni sono preliminari, per altri la conclusione di un incontro sessuale. Ma se venisse visto come una pratica che porta ad un godimento condiviso? Se fosse un’attività singola che vive per il gusto e il piacere di farlo e di riceverlo? Si potrebbe anche scoprire che tutto ciò che si considera sporco non è altro che frutto di un educazione o di una mentalità e che quella pratica piace tanto da essere un elemento basilare e imprescindibile in una relazione. Il sesso orale è forse la prima attività sessuale che scinde l’amore dal sesso. Si equivoca e si confonde sempre quando si parla di sesso, dato che esso non cammina di pari passo con l’amore. Il sesso orale prende quasi le sembianze di quello che è il potere del piacere. Il sesso orale non è passività allo stato puro, come non è dominio o sottomissione. Il sesso orale è libertà di vivere il piacere con la bocca e il gusto.

E ricordate, il sesso orale è l’atto sessuale che coinvolge più sensi possibili.