Quando nel Sesso o nell’Amore si usa il suffisso Poli, che vuole indicare un concetto di molteplicità numerica, non si riesce ad accettare una condizione di riferimento. Se si pensa che l’essere umano è per natura Poligamo forse si accoglierebbe meglio il concetto di Poliamore.
In passato nell’era degli Ominidi si viveva in società promiscue in cui faceva da padrone la competizione per l’accoppiamento. Con il passare del tempo i maschi più deboli capirono che per conquistare una femmina dovevano assicurarle il cibo e di rimando la femmina si rese conto del vantaggio che aveva, per se stessa ed eventuali figli, godere di un partner che provvedeva al mantenimento. Proprio da questo comportamento nacque la Monogamia. Uno status di coppia fissa ad uso e consumo personale, sia per i maschi che per le femmine.
Avere rapporti di tipo affettivo, erotici e sessuali, con più di una persona contemporaneamente, nel rispetto della consensualità fra i partner si definisce Poliamore. La società di riferimento non ammette e non accetta una tale dimensione relazionale proprio perché è incentrata sulla Monogamia, quindi risulta difficile comprendere il diverso e lo si etichetta come sbagliato. Ma dove è scritto che le relazioni erotiche e sentimentali devono seguire un protocollo? Se dovessimo seguire la natura dell’essere umano allora è la Monogamia la condizione diversa.
Il Poliamore ha caratteristiche come l’onestà, il consenso e la libertà di vivere rapporti sessuali e sentimentali alla luce del sole, tutto è indirizzato verso un orientamento relazionale. Poliamore non vuol dire scambismo, dove la parte sessuale predomina ed è la sola componente che smuove la relazione, nel Poliamore esistono rapporti fissi e duraturi con i vari partner. Come in ogni relazione Monogama anche in quella Non Monogamente Etica, cosi viene chiamato il Poliamore, esistono regole per vivere in maniera rispettosa e non certo anarchica i vari rapporti. Vivere il Poliamore non è certo vivere il rapporto con un’altra persona per mancanza di qualcosa nel ‘rapporto di coppia primario’. Ogni rapporto è a sè, ritenendo che affetti, sentimenti e attrazioni non debbano essere limitati alla coppia ‘classica’. Quando si interagisce con altri ci si arricchisce del mondo altrui e ognuno può essere capace di stimolare punti diversi tanto da incitare a vivere in modo più ampio e totalizzante l’interazione. Non tutto ciò che risulta diverso è negativo se lo si guarda da un’altra prospettiva. L’osservazione da un altro lato può risiedere nel poter sviluppare diverse parti di sè sia a livello sessuale che relazionale con i differenti partner. Vivere il Poliamore sicuramente porterebbe a vivere meno tradimenti e meno divorzi. Questo stile relazionale è sicuramente un modo che allontana quel senso di colpa se si frequenta e ci si innamora di un’altra persona. Sempre guardando l’angolazione diversa, il Poliamore fa sentire liberi di poter scegliere nel corso della personale evoluzione cosa fa star bene e poter vivere quella situazione. La Monogamia porta molte volte a compromessi e a sacrificare alcuni aspetti di se stessi pur di adattarsi al concetto di relazione accettata dalla società, senza considerare il peso delle scelte dato che negli anni si cambia non solo caratterialmente ma anche sul piano delle esigenze affettive.
Il Poliamore non è un demone con più teste ma solo un modo di vivere l’amore con più persone, perché contrariamente a quello che si pensa è possibile.