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Mon Privè: il Voyeurismo!

Per la mia nuova rubrica dal titolo Mon Privè, in cui userò ogni volta la lente d’ingrandimento sui diversi modi di vivere la sessualità e l’erotismo, sui vari mondi erotici che vanno al di là del “canonico” mondo sessuale, il primo argomento oggetto di esplorazione è il Voyeurismo.

“Il Voyeurismo è l’eccitazione sessuale che si prova quando si guardano gli altri nudi o coinvolti in atti sessuali” spiega Jill McDevitt, psicologo e sessuologo. Il Voyeurismo, come tutto ciò che risulta fuori dalla comune sfera sessuale, viene considerato per molti una perversione o una sorta di feticismo, alcuni lo giudicano come una malattia o un disturbo tanto da provvedere con una cura. Quando l’eccitazione o il desiderio sessuale vengono sollecitati da forme cosiddette ‘non comuni’ allora queste pratiche vengono etichettate come anomale, singolari, che fanno eccezione e che non seguono la regola del buon costume della società. Nella sfera sessuale, essendoci ancora molti tabù da superare, si valuta negativa ogni cosa che possiede una fisionomia o un contenuto diverso dal consueto. Se il Voyeurismo ha come base il piacere di guardare altre persone fare sesso, allora in parte guardare video porno, film porno, rientra nella sfera Voyeuristica. Se si considera che la maggior parte degli esseri umani si eccita guardando altre persone intenti in atti sessuali su uno schermo del pc o del telefono o della tv, allora il Voyeurismo non è poi tanto una pratica sessuale così ‘particolare’. Essere Voyeur vuol dire anche eccitarsi vedendo il proprio partner masturbarsi, ascoltare gemiti di piacere, di godimento. Il Voyeurismo, come qualsiasi altra pratica sessuale, per essere ritenuto sano deve essere consensuale, i protagonisti devono sapere. Esistono anche dei luoghi adatti per la realizzazione di esperienze sessuali, dove tutto è condiviso e consensuale. Voyeur vuol dire colui che guarda e non è contemplato alcun contatto fisico con chi si guarda. Non è detto che ciò che si guarda deve essere necessariamente nudo, l’eccitazione è talmente soggettiva che anche il gesto sessuale può essere da sprono del desiderio.

Ho letto che alcuni fanno una distinzione netta tra il Voyeurismo e il Troilismo, il primo lo associano a chi spia senza consenso altrui, il secondo a chi guarda con consenso altrui. Per non farsi mancare niente esiste anche il Candaulismo, in altre parole colui che si eccita guardando il proprio partner durante un rapporto con un’altra persona. Ho letto articoli che demonizzano queste attività sessuali, ma ho letto anche articoli che raggruppano queste pratiche in una vita sessuale libera da preconcetti e dal fantasma della parola ‘inusuale’. Di solito tutto deve essere visto in un recinto, tutto deve essere limitato al comune pensiero, tutto deve avere lucchetti immaginari o chiavi di porte che non devono mai essere aperte. Da quello che ho visto e da quello che ho letto tutto deve seguire un protocollo o dei comandamenti. Ma vivere racchiuso in una bolla non ha connotati patologici? Il vivere è soggettivo, il vivere la sessualità è soggettivo.

Vedere il Voyeur da un’altra prospettiva allontana quell’etichetta negativa che si usa in modo così gratuito, e porta a capire che chi guarda usa maggiormente come senso la vista. Trae dagli occhi il piacere, è attento ad ogni dettaglio. Colui che prova piacere si limita ad osservare senza toccare, come quando si osserva un’opera d’arte. Gode attraverso la vista delle immagini che lo pervadono. La vista è il collante tra ciò che si guarda e l’io erotico. Il Voyeurismo viene praticato da due soggetti, uno attivo ed uno passivo. Il primo è colui a cui piace guardare, il secondo è colui che piace essere guardato. La brutta fama che questa attività sessuale possiede viene dal non riuscire a capire che tutto quello che si fa è consensuale. Come esiste chi si eccita nel guardare, esiste anche chi si eccita nel farsi guardare o spiare, quindi non bastoniamo sempre questi atti sessuali come malattie o disagi, ma cerchiamo di usare la testa. Perché il sesso non è solo legato al fisico ma il sesso è testa.

11 pensieri su “Mon Privè: il Voyeurismo!

  1. pratese1976 ha detto:

    Bellissimo articolo Simona, mi trovi completamente d’accordo con ciò che dici; che nel sesso, se c’è condivisione, niente è anomalo, strano o da indicare come “perverso”.
    Non ero a conoscenza dei vari termini e delle varie differenziazioni ma anche io, come te, credo che non esista nulla che non si possa fare nel rispetto reciproco e se procura (a noi o al partner) piacere.
    Io pratico il voyeurismo (nello specifico direi quindi il troilismo), ho una partner che amo guardare, che adoro vedere nuda e per la quale amo masturbarmi, è un gioco condiviso perchè a lei piace che io la guardi e che mi masturbi per lei e capita anche a volte che sia lei a guidarmi nell’atto.
    Credo che sia un modo di regalarsi piacere molto cerebrale, come ben dici anche tu, e credo che ad entrambi regali piacere proprio perchè è più un erotismo mentale che fisico.

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  2. Mauri ha detto:

    Condivido in tutto e per tutto le tue considerazioni Simona su questa particolare pratica erotica, io personalmente la pratico e ne traggo piacere e godimento, la mente dev’essere libera da sovrastrutture mentali erotiche limitanti che castrano la nostra libertà e spontaneita’ sessuale. Grazie.

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