1400 euro al giorno per la beauty routine di Victoria Beckham! Questa frase letta qualche giorno fa su una rivista ha dato l’input a questo mio articolo.
Trattamenti di bellezza, capi di abbigliamento e accessori firmati, istruttori sportivi privati, beauty routine costose, cibi prelibati da stelle Michelin. Parrucchieri privati, massaggiatori privati, truccatori privati. Tutto questo sembra essere il pacchetto che ogni persona d’elite può e deve permettersi. E se non lo avesse passerebbe per quella ghettizzata e a tratti avara. Certo è che tutto questo porta ognuno di loro ad avere una pelle perfetta, una silhouette tonica, una età da sfoggiare senza pensare a rughe o altre inestetismi, perché si sa che dietro l’angolo c’è sempre un cosmetico o un trattamento pronto a fare il suo dovere. Ci sarà sempre un ritrovato di ultima generazione che aiuterà a non far pesare gli anni che passano, i sacrifici che si fanno, le ore di lavoro che si susseguono. Basta entrare nel mondo del ‘tutto è possibile‘. E qual è quel mondo in cui ogni bisogno diventa concreto? Sicuramente il mondo dove con la parola lusso si etichetta la specialità. La possibilità di sperimentare e provare cose che non sono per tutti, in quanto raccoglie solo una ristretta fascia di consumatori, indirizza verso strade nuove e soluzioni non ovvie, quindi speciali. Entrare nel mondo del lusso, vivere una vita nel lusso, ‘fare lusso’ è a misura di pochi. Quei pochi hanno l’esclusività di ciò che il lusso propone. Il lusso stesso definisce la schiera dei pochi, che è tutt’altro che volgare ed esibizionista. I dettagli, i particolari, le novità, la qualità, l’eccezionalità, l’unicità, sono termini che spiegano molto bene cosa si intende per lusso. E questi termini camminano mano nella mano con un limitato numero di persone. Persone che si differenziano dalla cosiddetta massa. In quella massa però ci sono individui che, pur non avendo la possibilità economica per accaparrarsi l’ ultima invenzione, o il più bravo dei ‘personal’, cercano di mantenersi nel loro piccolo, cercano di darsi da fare per rendere il loro corpo pronto alle intemperie degli anni che inevitabilmente potranno colpire. E allora, coloro che vivono il lusso avendo più possibilità di vita ‘facile’, possono essere paragonati alla grande fetta di persone che non ha i mezzi per ‘rallentare’ il tempo? In altre parole, il merito maggiore a chi lo si dovrebbe dare? Nessuno deve essere messo al patibolo, né i pochi né i molti. Nessuno ha colpe e nessuno deve sentirsi in difetto, ma è pur sempre vero che a parità di età, un soggetto che non ha a disposizione il lusso e presenta una giovinezza visibile ed una cura percepibile di se stesso avrà, a mio avviso, una maggiore considerazione di arrivare agli obiettivi che si prefigge rispetto a chi arriva con una facilità guidata dal lusso. Chi fa parte della maggioranza sente il bisogno di prodigarsi per raggiungere uno status fisico con prodotti accessibili, con abiti e accessori che a buon mercato impreziosiscono, con cibo semplice e per niente sofisticato e con il resto dei personal fai da te. Può a volte sembrare scontato e banale pensare a questa differenza, ma guardare in faccia questi aspetti non fa altro che dare valore alle azioni della gente che non è facilitata dal lusso.