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Freni inibitori

I freni inibitori sono un vero e proprio soffocamento degli istinti naturali. I freni camminano mano nella mano con il timore del giudizio, di come si appare e di quello che la gente può dire. Spesse volte i freni abbracciano la paura di svelare una parte di noi stessi che si vuole tenere nascosta ai propri occhi. Non è un caso che i freni inibitori vacillano quando arrivano dall’esterno stimoli come bere un bicchiere di vino o una birra, oppure quando ci si trova immersi in un’atmosfera festosa in cui tutto diventa nebuloso. Sigmund Freud fu il primo a parlare di freni inibitori chiamandoli leggi morali che frenano le azioni. L’ essere umano è portato a dominare le proprie azioni, per il buon senso, per una coscienza mossa dalla ragione, per un benessere personale e altrui. Siamo certi che perderli non regali felicità? Ci siamo mai chiesti quando questi freni inibitori non devono esistere? Cosa comporta eliminare questi freni in alcune occasioni o stili di vita? Sicuramente i freni, come dice la parola stessa, non fanno altro che tenerci legati a certi dogmi, tradizioni o cultura, pur volendo liberarsi da queste catene essi con il tempo diventano macigni ancora più grandi e pesanti, perchè il comportamento deve essere sempre integerrimo. Ma per chi? Per chi ci comportiamo in tal senso? Per noi stessi o per chi ci osserva? Siamo sicuri di valutare se è giusto averli o meno?

Uno dei momenti in cui i freni inibitori devono perdere il loro potere è durante la vita sessuale. La sessualità non dovrebbe essere vissuta con alcun freno, dovrebbe librarsi ad ali spiegate. Di solito per annullare i freni l’alcol diventa un’arma potente, quasi come se anestetizzasse dal resto che ci circonda e da noi stessi, così da non farci pensare a niente e portarci ad agire d’impulso. Se si riflette a quando entriamo in questa condizione quasi tridimensionale, si ammette che la soddisfazione e l’appagamento acquisiscono un valore importante e superiore rispetto alla norma. Però il più delle volte la vergogna diventa figlia del non agire istintivamente e quindi è più facile vivere a metà tutto quello che si desidera. Affidarsi a stimoli esterni come il bere per vivere appieno il sesso, può sfociare in patologia portando squilibrio alla persona stessa. Di solito si giustifica più una condotta del genere che una voglia sessuale. Il perbenismo è padre del vivere a metà. Sembra che i freni inibitori cristallizzino la vita, pianificandola a tavolino con step e regole che piacciono più alla società che a se stessi. E’ l’uomo stesso a censurarsi e a non allentare questi freni interni. Pudore, riservatezza, inibizione, imbarazzo, sono tutti freni inibitori. Di solito si parla senza conoscere ciò che si dice, ma comprendere il significato dei termini è il primo passo per scegliere di vivere una vita appagata. Non voglio entrare nella sfera dei problemi sessuali perchè non sono una studiosa della psiche umana ma una cosa semplice e anche banale da considerare è come tutti i blocchi sessuali derivino da freni inibitori. Sono loro che guidano la vita sessuale e sono ancora loro che annientano la libertà sessuale.

Quindi la mia domanda è: “siete sicuri di vivere senza raccontarvela, o in altre parole, senza ipocrisia?”

2 pensieri su “Freni inibitori

  1. Andrea ha detto:

    Cara Simona purtroppo i freni inibitori, pippe mentali come le chiamo io, purtroppo li abbiamo tutti per tutta una serie di motivi…. Per esempio gli stereotipi di questa società “evoluta”, per me contorta in tutto quello che riguarda la sfera sessuale!!! Di conseguenza tutta la nostra attenzione viene calamitata su quello che pensano gli altri, per evitare i giudizi dei vari soloni di sta cippa italica e non… Ma appena si gira l’angolo allora cambia tutto e si diventa dei porconi da combattimento!!! Io rientro nella categoria ovviamente… Un saluto 🤙

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  2. Anonimo ha detto:

    Ho 54 anni e, a causa dei miei freni inibitori, sto seriamente rischiando di perdere mia moglie. Il rispetto che ho verso il genere femminile, ha fatto sì che, io abbia visto le mie partner solo ed esclusivamente come fossero tutte fidanzate, delle madonne da accarezzare e basta.
    Non mi sono mai aperto, totalmente, con mia moglie, raccontandogli le mie fantasie sessuali di cui desidero lei faccia parte.
    La nostra vita fuori dalla camera da letto è fantastica; abbiamo un intesa e complicità che ci invidiano.
    Se la stessa cosa accadesse in camera da letto, saremmo una coppia come poche.
    Ho capito che devo gettare dietro le spalle quel “freno” invisibile che mi blocca, che mi porto dietro si da bambino per motivi di moralità.
    Devo darlo per me, e per l’amore che provo per mia moglie.
    Grazie per la dritta!

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