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L’ arte erotica: le Tre Grazie di Peter Paul Rubens

Nel Sei e nel Settecento l’arte subisce dei cambiamenti. L’arte erotica diventa attenta a ciò che è naturale e a ciò che è vero. Sia la pittura che la scultura non raccontano più storie ma comunicano emozioni e sensazioni di tipo mondano, legate alla frivola vita dei nobili del tempo. Tutto sembra respirare di nuovo. La sensualità si apre ad una libertà che non aveva mai provato prima.

Uno dei massimi esponenti di quest’arte libera da ogni preconcetto fu Peter Paul Rubens.

La sua arte venne considerata la quintessenza della carnalità e dell’erotismo. I suoi dipinti mostrano ritmo, energia, movimento e impeto. Lui prediligeva le figure femminili e dava loro una inconsueta sensuale fisicità. Dipingeva una bellezza femminile diversa dai canoni precedenti. Le forme delle donne diventano prosperose, le carni rosate e floride, il tutto sottolineato da una nudità gioiosa e piena di vita. Le donne delle sue tele avevano e hanno tutt’ora un valore reale perchè reale era la loro fisicità. Rappresentava la pelle ora con gonfiori e pieghe, ora tesa o compressa, proprio come nella realtà. Assecondando i sensi, Rubens amplificava la sensazione del tatto.

L’opera di Rubens che voglio prendere in considerazione ha come titolo le Tre Grazie. Tre donne grate alla vita e felici per essere protette dalla natura ma non del tutto consapevoli. L’erotismo che si evidenzia in questo dipinto non è dato solo dalla nudità florida ma anche dal tatto. Le tre donne usano le mani e la posa dei corpi in modo naturale tanto da sembrare realistiche. Le donne presentano segni evidenti di cellulite, pieghe e rotondità, tutto finalizzato a celebrare una bellezza fisica reale, genuina e non virtuale. Le Tre Grazie raffigurano una danza, simile alla danza della vita. Disegnare in modo sinuoso il corpo della donna per Rubens era alla base del suo concetto di bellezza femminile. Il trionfo della carne e della sensualità dei corpi delle donne era l’eco della felicità e della vitalità che l’artista possedeva. Il dipinto mostra una morbidezza che porta ad avere la voglia di toccare. L’opera è così reale che sembra scatenare degli impulsi erotici in chi osserva.

Le Tre Grazie sono state dipinte da vari artisti in diversi periodi, ma quello che rende ancora più significativa la raffigurazione di Rubens è il modo di interpretare il libertinaggio che in quel periodo faceva da padrone.

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Il potere dei colori!

Mai come in questo periodo i colori sono ciò che ci aiutano a comprendere il nostro umore e il nostro stato d’animo. I colori per i pittori rivestivano e rivestono un ruolo di elevata importanza. Si hanno colori che si prediligono, colori che abbinati ad altri fanno percepire qualcosa in modo diverso così da toccare alcune emozioni o sensazioni. Vincent Van Gogh vedeva nel colore giallo il simbolo del sole, della vita e della serenità. Edvard Munch prediligeva il colore verde e quello rosso perché per lui costituivano polarità emotive, positiva e negativa. Gustave Klimt raramente faceva a meno del colore oro, proprio perché rappresentava per lui sacralità, preziosismo, eleganza e luminosità. I colori sottolineano un messaggio che il pittore stesso ha cura di inviare. Ogni colore aveva e ha un valore espressivo e spirituale e la percezione cromatica non fa altro che raffigurare una realtà intima prescindendo da qualsiasi allusione oggettiva. Il colore tocca per primo il senso della vista e da esso poi si elaborano informazioni psicologiche, fisiologiche ed estetiche. Oggi come non mai riprendere il contatto con i colori è di primaria rilevanza. I colori che indossiamo, i colori con cui entriamo in contatto, i colori che scegliamo di usare ci portano in profonda connessione con quello che ci circonda, e proprio per questo risultano avere un ruolo significativo. Ogni colore ha un proprio significato e questo significato interagisce direttamente con le nostre emozioni e impressioni. Le popolazioni e le loro tradizioni danno significati diversi ai colori, per esempio nell’Occidente il colore del lutto è il nero, mentre in Cina è il bianco. In Oriente il giallo è il colore del sole, della regalità e della fertilità, mentre nella Grecia antica era il colore dei pazzi che per essere riconosciuti dovevano indossarlo. Qualsiasi studio di cromoterapia stabilisce che ogni colore possiede una informazione, regala una sensazione, come il colore rosso che scalda il corpo ed è indicato contro la depressione, il colore verde che è rilassante e favorisce la riflessione e la calma, il colore nero che snellisce ed indica solitudine. Ogni colore viene associato ad uno stato d’animo, simboleggia un sentimento, come il rosa che è simbolo di grande ammirazione, il viola è modestia e umiltà, il turchese è gratificazione. Insomma i colori sono fondamentali in ogni campo, come nella moda e come nella vita di tutti i giorni. Oggi come non mai i colori sono luce e quella luce disegna il nostro essere. I colori hanno il potere di delineare il variopinto aspetto della realtà delle cose in tutta la loro bellezza, e a noi non spetta altro che andare incontro a questo potere usando con misurata consapevolezza la nostra tavolozza.