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Alla ricerca dei propri Sensi Ribelli: domande e risposte

Quando si pongono domande si ha sempre un doppio fine: il primo quello di soddisfare la curiosità, il secondo quello di conoscere meglio chi si ha davanti. Per questo rispondere alle seguenti domande mi ha regalato la possibilità di inquadrare meglio la mia scrittura, il mio modo di essere e non per ultimo il mio modo di pensare.

Buona lettura.

Chi è Simona Iannini e perchè scrive di erotismo?

Sono una Donna che ha guardato dentro di sè. Una Donna che ha osservato se stessa allo specchio scoprendosi e leggendo varie sfumature di sè. Una Donna che ha scelto di mettere nero su bianco ciò che è l’immaginario erotico, ciò che sono le fantasie erotiche. Quelle stesse fantasie che si affacciano alla mente ma che non si lasciano vivere e a volte si zittiscono. Scrivo di erotismo perchè è la parte di noi più nascosta e mai ostentata. Perchè è sempre presente da quando ci si riconosce incorniciando la nostra personalità. L’erotismo è uno dei nostri volti e ci caratterizza.

Che ruolo gioca l’amplificazione dei sensi nel viaggio di riscoperta di Luna?

I sensi sono il motore dell’introspezione fatta da Luna. I sensi guidano Luna verso un’evoluzione, verso una maggiore consapevolezza di se stessa. Portano Luna ad identificarsi. Per tutto questo, l’amplificazione dei sensi è fondamentale per dare un significato a tutto ciò che prova, sente e le accade.

Credi veramente che spingersi oltre ogni limite per raggiungere un nuovo piacere sia sempre qualcosa di positivo? Non si può rischiare di diventare ossessionati e condizionati da ciò?

L’ambizione sana non fa altro che farci superare i limiti, nel lavoro, negli obiettivi che ci prefiggiamo, nello sport, nella vita in genere. Perchè allora quando si parla di sesso o di erotismo tutto si deve limitare? Perchè il piacere deve essere circoscritto ad un solo ambiente o ad un solo pensiero? Spingersi oltre ogni limite in campo sessuale, mantenendo la lucidità e l’equilibrio, apporta emozioni nuove che rendono piccante l’essere abitudinario. Raggiungere un nuovo piacere è sempre positivo perchè aumenta tassello dopo tassello la conoscenza di se stessi. La comprensione di se stessi sta alla base di ogni rapporto sano. L’ossessione o la dipendenza può sfociare in qualsiasi cosa facciamo, sta a noi usare la testa e non portare nulla ad essere una patologia. Non si può pensare che essendo in un ambito sessuale allora tutto debba rispondere a deviazione o perversione. Proviamo a guardare l’erotismo con con un binocolo o con una lente di ingrandimento piuttosto che guardarlo ad occhio nudo in modo superficiale.

L’esperienza che Luna vive al party non può essere condizionata dalla spettacolarizzazione della vita a cui ci sottopone la nostra società e perciò anche dalla spettacolarizzazione del piacere? E quindi ricavare piacere già solo dal fatto che gli altri osservano ciò che fai?

Esiste un piacere ancora più sottile di quello che si fa per gli altri, ed è quello che guida il nostro piacere attraverso gli altri. Gli altri diventano un mezzo di emozioni per noi stessi. Noi godiamo del desiderio degli altri, non del nostro salire sul palco. Spettacolarizzare il piacere non è altro che esibirlo, metterlo sotto i riflettori, dargli l’importanza che merita. Il piacere diventa ossigeno che fa vibrare ora gli spettatori ora i protagonisti, che si scambiano in modo continuo i loro stessi ruoli. Luna è l’esempio di Donna che gode di se stessa guardandosi con gli occhi del pubblico. E non penso che tutto questo sia condizionato dalla società, bensì dal nostro stesso volere.

Ricercare questa esperienza di esibizione può nascere dall’idea di essere autori, in modo inconscio, di qualcosa di cui si ha pieno controllo, a differenza della vita in cui spesso ci ritroviamo a subire le circostanze?

Freud diceva che l’inconscio è l’insieme di impulsi che non affiorano alla coscienza di noi individui. Quindi avere un desiderio di esibizione è qualcosa di incontrollabile ma che è fondamento del nostro sentirci appagati. In definitiva una parte di noi ricerca continuamente momenti, occasioni, per far vivere l’inconscio. Non credo che la voglia di esibizione derivi da qualcosa di cui si ha pieno controllo, ma a mio avviso scaturisce da un incontenibile appetito. Più si brama un desiderio più si fa di tutto per esaudirlo.

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L’ arte erotica: le Tre Grazie di Peter Paul Rubens

Nel Sei e nel Settecento l’arte subisce dei cambiamenti. L’arte erotica diventa attenta a ciò che è naturale e a ciò che è vero. Sia la pittura che la scultura non raccontano più storie ma comunicano emozioni e sensazioni di tipo mondano, legate alla frivola vita dei nobili del tempo. Tutto sembra respirare di nuovo. La sensualità si apre ad una libertà che non aveva mai provato prima.

Uno dei massimi esponenti di quest’arte libera da ogni preconcetto fu Peter Paul Rubens.

La sua arte venne considerata la quintessenza della carnalità e dell’erotismo. I suoi dipinti mostrano ritmo, energia, movimento e impeto. Lui prediligeva le figure femminili e dava loro una inconsueta sensuale fisicità. Dipingeva una bellezza femminile diversa dai canoni precedenti. Le forme delle donne diventano prosperose, le carni rosate e floride, il tutto sottolineato da una nudità gioiosa e piena di vita. Le donne delle sue tele avevano e hanno tutt’ora un valore reale perchè reale era la loro fisicità. Rappresentava la pelle ora con gonfiori e pieghe, ora tesa o compressa, proprio come nella realtà. Assecondando i sensi, Rubens amplificava la sensazione del tatto.

L’opera di Rubens che voglio prendere in considerazione ha come titolo le Tre Grazie. Tre donne grate alla vita e felici per essere protette dalla natura ma non del tutto consapevoli. L’erotismo che si evidenzia in questo dipinto non è dato solo dalla nudità florida ma anche dal tatto. Le tre donne usano le mani e la posa dei corpi in modo naturale tanto da sembrare realistiche. Le donne presentano segni evidenti di cellulite, pieghe e rotondità, tutto finalizzato a celebrare una bellezza fisica reale, genuina e non virtuale. Le Tre Grazie raffigurano una danza, simile alla danza della vita. Disegnare in modo sinuoso il corpo della donna per Rubens era alla base del suo concetto di bellezza femminile. Il trionfo della carne e della sensualità dei corpi delle donne era l’eco della felicità e della vitalità che l’artista possedeva. Il dipinto mostra una morbidezza che porta ad avere la voglia di toccare. L’opera è così reale che sembra scatenare degli impulsi erotici in chi osserva.

Le Tre Grazie sono state dipinte da vari artisti in diversi periodi, ma quello che rende ancora più significativa la raffigurazione di Rubens è il modo di interpretare il libertinaggio che in quel periodo faceva da padrone.

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Mon Privè: Dirty talking

Con ‘Dirty talking’ si intende letteralmente ‘parlare sporco’. Sicuramente la prima cosa che si pensa è che anche nella sessualità vissuta e giocosa molti vogliono conservare l’essere eleganti e signori, ma il parlare sporco non toglie valore al sentirsi signorile, bensì aumenta il desiderio, la lussuria, la libidine che ognuno prova in un contesto erotico. Tutto va contestualizzato, l’uso del parlare sporco non può e non deve essere usato al di fuori dell’ambito puramente sessuale. Sussurrare all’orecchio parole indecenti e abbastanza esplicite aumenta il battito cardiaco creando una comunicazione verbale durante contesti palesemente lascivi. Parlare sporco è come flirtare o saper comunicare in pubblico, non ci vuole una preparazione specifica ma bisogna avere un vocabolario adatto ed adeguato alle circostanze. Il Dirty talking deve sentire l’atmosfera giusta, non può nascere dal nulla, non può essere casuale, deve legarsi alla situazione, alla persona a cui ci si rivolge. Il finto e il forzato sono ingredienti che non devono esistere, la spontaneità e la complicità sono componenti che devono essere presenti. Purtroppo ogni pratica sessuale, compresa il parlare sporco, per molti non ha esistenza a causa di limitazioni morali. Nel caso specifico il Dirty talking è una fantasia che non deve essere legata o associata alla personalità del partner ma al clima eccitante che si crea con la persona stessa. Il più delle volte si pensa che quello che si dice è riferito al partner come persona umana e quindi considerata come una offesa o un insulto, ma è una valutazione erronea. Arrivare ad apprezzare l’utilizzo di frasi sconce pone i protagonisti della coppia sulla stessa lunghezza d’onda. Nessuno dei partecipanti deve sentirsi inferiore per le parole o il modo il cui si usano. Il comunicare sporco diventa una vera e propria spinta adrenalinica. E’ come stare sulle montagne russe, si viaggia a velocità bassa, poi media, fino ad arrivare ad un livello altissimo di eccitazione, tutto questo grazie alla libertà di espressione sessuale ed erotica. Il Dirty talking è utilizzato spesse volte anche a livello virtuale con l’intento di scaldare i motori del desiderio e di aumentare il piacere dell’attesa dell’incontro. Avere una sintonia del genere non solo stimola il gioco sessuale ma abolisce ogni senso di vergogna e aumenta la confidenza. Trovare le frequenze vocali e comunicative è importante per vivere ogni fantasia o pratica al meglio e in modo naturale. Ispirazione e pratica sono due elementi fondamentali per il Dirty talking, come anche il crearsi un alter ego può essere utile. Di giorno si è se stessi in modo classico, di notte ci si diverte a trasformarsi e impersonare chi si vuole. Chiedere quello che piace in modo aperto e usando termini sporchi può essere un punto di partenza pratico e concreto. Dimenticarsi del ritornello “non si dicono parolacce” è la prima cosa da fare. Dire parolacce può essere visto anche come sfogo, fino a mostrare ed esibire la parte più selvaggia. Il Dirty talking stimola ed eccita il senso dell’udito, un senso molto importante che non deve mai essere sottovalutato. Le frasi eccitanti possono essere prese da racconti o film erotici, facendole proprie possono arricchire il proprio lessico. Grande rilevanza deve essere il tono con cui si pronunciano frasi spinte oltre a trovare un equilibrio tra tenerezza e frasi sporche. Da “ti voglio dentro di me a scopami forte” da “fammi godere a sborrami addosso”.

Per essere liberi, la vergogna, la stupidità, la forzatura, il fingere, non devono essere contemplati in nessun caso nella dimensione sessuale ed erotica di ognuno.

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Conoscere il piacere: l’orgasmo cerebrale!

Non si può parlare di sessualità, di pratiche sessuali, di piacere, di erotismo, senza parlare di orgasmo, ma non di quello tangibile e corporeo indotto da una penetrazione o da una stimolazione fisica, ma di quello mentale e cerebrale. L’erotismo su cui mi soffermo spesso e volentieri, quello che impernia i racconti di Pelle di Luna, quelle pulsioni erotiche che si solleticano e si sollecitano, quei desideri che orbitano e si tuffano in un piacere sensuale, tutto ciò ha un’unica fonte da cui attinge, i Sensi.

L’orgasmo o climax o acme, è l’insieme di reazioni neuro-muscolari di natura involontaria che porta al culmine dell’eccitazione sessuale. Se si conosce alla perfezione l’orgasmo fisico, provocato da qualsiasi sollecitazione fatta al corpo, difficilmente si comprende, addirittura si ignora, l’orgasmo mentale. Quella sensazione massima di piacere che parte dalla testa inondando le zone genitali, come fosse un fiume che scorre e tracima. Sembra qualcosa di fantasy ma in realtà esiste e gli sperimentatori lo chiamano ASMR, ovvero “Autonomous Sensory Meridian Response che vuol dire risposta autonoma del meridiano sensoriale. Quando si parla di vivere la sessualità, il sesso in modo mentale, si deve pensare a quelle sensazioni che la mente stessa avverte, come ad esempio l’effetto di benessere e di euforia nello stesso istante, che porta ad un’esplosione al basso ventre con la presenza di gemiti o respiri affannati.

L’orgasmo mentale è fomentato da pensieri erotici/sessuali, da percezioni uditive o olfattive, ma anche gustative e visive. Tutto viene innescato dal pensiero e dal vagare della mente, questa miccia fa propagare una fiamma in tutto il corpo che incendia senza il bisogno di una masturbazione. Come quello fisico anche l’orgasmo mentale non è frutto di una condizione di comando ma di uno stato di trasporto e di assoluta conoscenza di sè. La mente diventa una calamita per ciò che procura piacere e lo ripropone ogni volta incitando un appagamento diffuso. Ciò che spinge a raggiungere un orgasmo mentale può essere l’osservazione di un’opera d’arte, o l’ascolto di una melodia o perfino essere protagonisti di giochi di ruolo.

I Sensi giocano un ruolo fondamentale nell’orgasmo mentale. In modo del tutto passivo senza essere provocati i Sensi trasportano la mente in una dimensione primordiale, si abbandona il senno e si ritorna a sentire quel benessere che conforta e rende vivi. L’orgasmo cerebrale sembra ricordare l’effetto del miglior stupefacente con l’unica differenza che tutto è naturale. L’esperienza virtuale di solito aiuta a stimolare questo tipo di orgasmo, dato che la concentrazione ha come fulcro la stimolazione dei Sensi.

La scienza non si è espressa a riguardo non escludendo a priori. Ci sono vari schieramenti, ma sicuramente per dare conferma andrebbero eseguiti esami con strumentazioni adatte.

Chi ha provato questo tipo di orgasmo ha ben chiaro la differenza con quello fisico. L’eccitazione e la sensazione di benessere che si provano creano in modo concreto una scossa che si irradia dal cuoio capelluto fino alla punta dei piedi, un’ondata di calore affluisce nella zona genitale, tutto diventa offuscato, il mondo si eclissa, i respiri si trasformano in mugolii, il corpo si bagna di piacere.

Alcuni penseranno che tutto è fantascienza, io rispondo: ‘Provare per credere’!!

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I sensi: esperienze ed emozioni!

I sensi permettono all’uomo di interagire con l’ambiente che lo circonda. Potremo affermare che i sensi sono la forma di comunicazione maggiore che possa esistere. Aristotele diceva appunto che “se non si percepisse nulla coi sensi, non si apprenderebbe, né si comprenderebbe nulla neppure con la ragione”. Fu lui a parlare dei sensi e ad elencarli. Fu lui a dire che la conoscenza ha origine dai sensi, che sono potenza e diventano atto quando si avverte una sensazione. Sono i sensi che ci danno informazioni dall’esterno, detti in gergo informazioni di entrata. Ogni senso può influenzare l’altro e ognuno di essi preso da solo può amplificarsi nascondendo gli altri. La scelta di un cibo può essere influenzata dalla vista, mentre se quello stesso cibo lo si cela agli occhi allora il senso del gusto accresce. Usare i sensi vuol dire conoscere alla perfezione cosa esiste intorno a noi e comprendere ogni immagine della realtà.

Siamo sicuri di essere padroni delle esperienze sensoriali che viviamo? Fare esperienza sensoriale è ancestrale. La si fa sin da quando siamo bambini, la si fa quasi in modo automatico dato che non prestiamo attenzione agli organi di senso e alla loro esplorazione. Un’ esperienza sensoriale sembra essere banale ma è tutt’altro che scontata. Ci siamo mai soffermati sulle mille sfumature che può avere una scelta di un abito? Abbiamo mai fatto attenzione ai tantissimi colori e ai profumi che un paesaggio può avere al suo interno? Ci siamo mai dedicati al suono della natura, al fruscio che fa una foglia se la si calpesta? Tutto sembra così assodato. Conservare una parte del nostro esser stati bambini può servire a vivere ogni cosa come un’ esperienza sensoriale. I bambini usano i sensi come mezzo per conoscere il mondo, per osservare ciò che li circonda. I bambini sperimentano le emozioni, accrescono il loro bagaglio di ricordi con le esperienze. I bambini costruiscono la loro personalità. Allora perché non imparare da quella parte fanciullesca che si nasconde in un angolo di ognuno di noi? Tutto ormai sembra proiettato verso un vivere superficiale e poco attento. Si vive da protagonisti ma ci si accorge solo della metà di ciò che è intorno a noi. Ad opporsi a questo modo di vivere c’è la proposta di immergersi in emozioni, sensazioni, momenti sensoriali. In altre parole, un vivere attraverso i cinque sensi. Diverse aziende specializzate in vari ambiti offrono esperienze che coinvolgono i cinque sensi. Come le Spa o le terme che puntano al loro ambiente rilassante, o come i ristoranti e bar sensoriali che cercano di soddisfare il gusto insieme alla vista, seguiti poi dal resto dei sensi. Insomma l’offerta di marketing si sta indirizzando verso un consumo sensoriale, un vero e proprio distributore di esperienze.

Dei cinque sensi quello che viene stimolato per primo è la vista, è essa che tiene conto dello stato d’animo. Non a caso si dice che “un’immagine vale più di mille parole”. Poi subentra il tatto, toccare rende reale. L’ udito, che contribuisce a rilassare la mente. L’ olfatto, che migliora la percezione rendendola memorabile. Il gusto, che è la prova diretta di quello che stiamo provando. Non resta altro che saggiare i sensi facendoci trasportare da ciò che a volte reputiamo sottinteso.

“Nulla è nella mente che prima non sia stato nei sensi” (San Tommaso D’Acquino)

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To Touch

Cosa succede al nostro corpo quando si perde il controllo? Il controllo lo si può perdere abbandonandosi agli eventi e di conseguenza a chi prende il potere del nostro corpo. Oppure si può perdere il controllo quando tutto ciò che avviene porta il corpo ad una tale eccitazione tanto da non avere la mente lucida per discernere se ciò che si sta per fare è lecito oppure no. Ma nell’erotismo la parola lecito non deve esistere, perché tutto ciò che è piacere, tutto ciò che piace è già caratterizzato dalla parola ammesso. E proprio perché il mio controllo era ormai svanito alzai…

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To Touch

Un uomo sicuro di sè e consapevole del suo essere è un uomo che non si fa scappare le occasioni. Un uomo che ha sex appeal, fascino e carisma sa come far capitolare una donna. La Sua mano non solo sottolineava chi era colui che guidava le sensazioni, che comandava i sensi, ma dava la misura di quanto Lui fosse sicuro di ciò che desiderava. Aveva lasciato la strada libera per farmi esprimere. Come un bravo cavallerizzo non aveva mai ceduto le briglia, le aveva tirate e le aveva allentate da bravo maestro. Aveva equilibrato la pressione…

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To Touch

Una Donna sa cosa succede al suo corpo quando esso viene sollecitato. Una Donna conosce bene le sensazioni che fanno vibrare il suo corpo quando esso viene toccato. E’ come se tutto intorno diventasse un contorno sbiadito, un ricordo annebbiato. L’emozione che la fa sentire eccitata, l’eccitazione che sembra infiammarle la carne, tutto è come se si osservasse con la lente di ingrandimento. E’ come se il suo sentire fosse descritto dall’obiettivo di una macchina fotografica. Ed era proprio questo che il mio corpo stava provando, e nulla avrebbe fermato ciò che stavo per fare…

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To Touch

“Nulla è nell’intelletto che prima non sia stato nei sensi” (Aristotele).

“La vita deve essere vissuta come gioco” (Platone)

Ora mi è chiaro perché mentre studiavo Aristotele e Platone ero affascinata dal loro pensiero, dal modo in cui filosofeggiavano, da ciò che affermavano. Inconsciamente sapevo già che sarei arrivata a dare importanza ad ogni senso. Se fino ad ora ho parlato dell’ udito e dell’olfatto adesso tocca al tatto. Il tatto è il senso più antico e primitivo che esista. E’ proprio il tatto la prima forma di conoscenza. Ciò che si trasmette attraverso il tatto diventa la parte più diretta di comunicazione tra il nostro IO e il Mondo. Il tocco per me ha rappresentato la…

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To Touch

Se l’udito è il senso che fa percepire cosa succede intorno. E’ quella parte sensoriale che porta ad assaporare i rumori anche quelli impercettibili, che guida verso mete inesplorate. Se il sentire una voce o un respiro affannoso enfatizza l’attrazione. Se la potenza dei suoni elettrizza la mente. Se in sostanza l’udito altro non è che l’antipasto del desiderio. L’olfatto è quella pietanza che sfama il piacere. E’ l’odore, il profumo che si avvertono a…

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