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La vacanza a misura di sensi!

Fare una vacanza vuol dire staccare dalla routine, spezzare quel flusso abitudinario prendendosi del tempo e gestendolo come meglio aggrada. Si sceglie il modo di fare vacanza secondo le proprie preferenze, secondo il proprio modo di vivere, quindi come si fa vacanza risulta essere soggettivo. La vacanza non è solo un periodo di riposo ma può aiutare a cambiare punto di vista sulle cose e sul da farsi. La vacanza può innescare un pensiero creativo, può essere spunto di nuove idee. Un periodo vissuto senza il ritmo quotidiano ma con il solo intendo di divorare il tempo per non farlo scivolare via permette di assaporare le cose in modo diverso, non con frenesia e superficialità ma con calma e scrupolosità. Oggi la vacanza è diventata talmente un’abitudine che a volte non le si dà il giusto valore. E’ come se fosse quasi un dovere che si deve rispettare in un periodo prestabilito e a seconda della stagione. Ma se le si desse un’importanza maggiore? Se essa stessa fosse in grado, indipendentemente dalla sua durata, di far sentire un benessere fisico e mentale non comune e duraturo nel tempo? Allora non solo avremmo azzeccato il luogo ma anche la tipologia e la libertà di viverla come si desidera.

Dopo due anni di momento storico particolare, ho scelto di andare in vacanza. Mi sentivo pronta di interrompere quel trantran che la pandemia aveva creato. Mi sentivo preparata di godermi ogni singolo momento del luogo che avrei scelto. Avrei assaggiato ogni minima sensazione che la vacanza mi avrebbe regalato. Mi sarei dissetata di emozioni. Avrei dato sfogo alla mia voglia di libertà da ogni vincolo quotidiano. Sarei ritornata con un background inedito. La scelta della località era finalizzata a cosa volevo fare in vacanza, e se per me ogni vacanza deve arricchire allora dovevo provare qualcosa che non avevo mai saggiato.

I comfort dovevano essere reali e concreti oltre ad essere tutti a portata di mano. Il tutto doveva essere immerso nella natura. Sentieri alberati, aria pulita, mare cristallino, spiaggia attrezzata. Volevo servizi di ogni genere, dai campi da tennis al noleggio bici, dal locale in cui avrei iniziato la serata con un aperitivo accompagnato da un sottofondo musicale, a ristoranti in cui avrei deliziato il palato. Non desideravo altro che immergermi in un’altra dimensione dai colori cangianti e dall’aria fresca con il vento che scompiglia i pensieri. La mia vacanza doveva essere piena di paesaggi suggestivi da osservare e contemplare. Vedute che sarebbero state impresse nella mente pronte ad essere rammentate quando, una volta rientrata dalla vacanza, me ne sarei voluta cibare. Volevo una vacanza a misura di sensi. Volevo che qualsiasi cosa intorno a me allietasse e coccolasse ogni mio senso.

Ogni vacanza ha un suo rumore e si porta dietro una sua melodia. La mia melodia doveva essere il sussurro del mare, lo sguardo del tramonto, il sapore del mai visto, il profumo dell’esperienza, la premura del tocco.

Cosi è stato. Proprio così è stata la mia vacanza a https://www.rivadelsole.it/it/

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Un’ intervista inaspettata

“Gentile responsabile di Le dritte di Simo, mi chiamo Alice e sono la responsabile dei contenuti di Rolling Pandas. Volevo farle i miei complimenti per il suo sito, i nostri lettori ce l’hanno segnalato e per questo vorremmo proporvi un’intervista sul nostro blog.” Queste sono le parole che ho letto appena ho aperto l’email e quando sono andata a scoprire il loro sito sono rimasta più che felice di avere un’opportunità del genere. Essere intervistata dal primo portale italiano di viaggi, che è noto per la sua professionalità, serietà e per essere stato citato da testate giornalistiche come La Stampa, Il Secolo XIX, Cosmopolitan, l’Agenzia di Viaggi Magazine, mi ha inorgoglito. Il tema dell’intervista è ‘la Moda come riflesso della cultura’ e dato che ho sempre visto lo stile come una forma di cultura, eccomi rispondere a Rolling Pandas

Raccontami qualcosa su di te e su come nasce il tuo blog

“Mi Chiamo Simona Iannini, ho conseguito gli studi in Conservazione dei Beni Culturali con indirizzo Archeologico a Pisa, dove son rimasta perchè mi sono sempre sentita come a casa avendo sostituito in modo egregio il ruolo che fece la Calabria fino a 18 anni. Il mio vivere ha in se un pizzico di follia che dona pepe al resto e di sensibilità che regala attenzione anche alle piccole cose. Fin da quando ho avuto una penna in mano lo scrivere racconti ha rappresentato il mio modo di viaggiare, le mie parole sono state sempre lo strumento con cui vedevo nuovi mondi. Un giorno quasi per caso parlando con una mia amica mi son detta perchè non unire la mia penna all’amore per lo stile e la moda? E quindi ecco che due anni fa il mio Blog ha detto la sua prima parola e da quel giorno un susseguirsi di brevi articoli sulla moda, sui diversi stili di vita, su nuove tendenze, su eventi di vario genere, hanno saziato le sue pagine. Le parole che scrivo nel mio Blog sono le ali del mio pensiero e oltre a dare delle ‘dritte’ voglio far riflettere su quello che magari sappiamo già o su cui non siamo a conoscenza. Il mio Blog vuole prendere per mano e far ammirare le novità o solo ciò che sfugge!”

Pensi che lo stile di un paese rispecchi ancora la sua cultura o, in un’era globalizzata, la moda è diventata un linguaggio comune a tutto il mondo?

Siete curiosi di sapere come ho risposto a questa domanda e alle altre?

Continuate a leggere l’intervista integrale su https://blog.rollingpandas.it/blog/la-moda-come-riflesso-della-cultura

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Un viaggio da Blogger!

Immersa nel mio da fare quotidiano quel giorno il bip del cellulare fu per un invito ad assaggiare e godere le prelibatezze e l’ambiente di un Ristorante-Enoteca della romantica Verona. Non era solo un lunch in uno dei posti più rinomati di Verona, ma era un incontro conoscitivo tra diverse blogger. Un’ occasione che mi avrebbe fatto conoscere persone del mondo virtuale con cui, fino a quel momento, avevo scambiato solo pochi messaggi sul social più in voga, Instagram. L’emozione del primo incontro con gente che vedi solo in foto, la voglia di presentarsi a persone che più o meno conoscono il micro-mondo dei blog, tutto era condensato nel far passare il tempo più in fretta possibile per arrivare a quel fatidico giorno. A questo era unito il desiderio di visitare una delle città medievali più poetiche di sempre. Non ero mai stata nella città di Romeo e Giulietta, non avevo mai percorso quelle strade con sampietrini, tipica pavimentazione che facilitava in epoca antica il passaggio dei carri. Non mi ero mai stupita di quanto una città può essere signorile e regale pur essendo piccola. Non avevo gustato la storia antica di ogni suo angolo e non avevo assaporato la cultura conservatrice delle sue tradizioni, non avevo fatto nulla di tutto ciò fino a quel 6 aprile. L’ incontro con le altre blogger fu davanti all’ Arena, fiore all’occhiello di Verona, e dopo aver fatto due chiacchiere per conoscerci percorremmo la strada ricca di lussuosi negozi che ci fece sbucare in Piazza delle Erbe, lì il Palazzo cardinalizio del 17esimo secolo sede del Ristorante Maffei (http://ristorantemaffei.it/ ) si distingue per la sua eleganza e raffinatezza oltre che per la sua storia. La cortesia del Ristorante l’ho ritenuta un biglietto da visita, ma quello che più mi ha colpito è la conservazione intatta dei resti di muratura di un edificio di epoca romana che si può ammirare scendendo nelle cantine del Ristorante. Proprio fra quei resti si può prenotare un tavolo allestito in modo sofisticato dal nome Romeo e Giulietta, che scelto per una cena intima e romantica ha la capacità, tra una portata e l’altra, di far viaggiare nel tempo, quasi come se una macchina del tempo trasportasse in un epoca diversa. Le opportunità arrivano quando meno te lo aspetti e questa occasione per me è stata non solo un assaggio dell’ alta cucina Veronese in un luogo sontuoso, non è stato solo un vivere persone di diverse parti d’Italia, ma è stato il respirare una cultura nuova, il godere la vita da blogger, il sentire la passione materializzarsi.

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Lo stile in un clic

“Fotografare, è riconoscere un fatto nello stesso attimo ed in una frazione di secondo è organizzare con rigore le forme percepite visivamente che esprimono questo fatto e lo significano. È mettere sulla stessa linea di mira la mente, lo sguardo e il cuore”, questo diceva Henri Cartier-Bresson, un noto fotografo francese che nacque il 22 agosto del 1908. Guardare la realtà attraverso un obiettivo era diventata la sua seconda vita. “Per dare un senso al mondo, bisogna sentirsi coinvolti in ciò che si inquadra nel mirino” era ciò che ripeteva sempre. È stato il fotografo per eccellenza perchè come diceva lui stesso “fotografare è un modo di vivere”. “Le fotografie possono raggiungere l’eternità attraverso un solo momento” questa era la filosofia dei suoi scatti, che in piccola parte si possono ammirare a San Gimignano fino al 15 di ottobre 2017.

Con il nome fotografia si intende tre elementi distintivi, la tecnica, l’ immagine ed il supporto, e proprio attraverso essa si arriva a cogliere lo stile dell’ oggetto rappresentato, lo scatto rappresenta lo stile di ciò che si guarda e si vede. Il prodotto che compare in una fotografia è il risultato dell’ espressione di chi la scatta, l’ immagine parla di ciò che arriva a chi la fotografa. Tutto ciò che una fotografia comunica lo fa attraverso lo stile di chi l’ ha scattata.

Vari sono i fini della fotografia ma in campo di moda la fotografia fornisce la descrizione visiva di abiti o accessori, ma anche di abbinamenti. Questo tipo di immagini parlano di stili di vita, hanno il potere di essere colte velocemente e richiamano l’ attenzione su quello che il fotografo vuole trasmettere, condividere. La fotografia ha in sè il potere della testimonianza, risulta essere la ‘testimone sul campo’ con un alto valore estetico. Racconta il reale, narra la vita, regala l’essenza.

E dato che questo articolo parla della fotografia non posso non citare il Social della fotografia, Instagram, che ha rivoluzionato il modo in cui viviamo, ha cambiato il modo in cui guardiamo il mondo, ci ha reso un pò ‘stilisti’ del mondo. Ci sono foto che immortalano il momento, ma ci sono foto che spiegano quel momento, come ci sono foto che ti fanno sentire la voglia di viaggiare e ci sono altre foto che ti fanno apprezzare i luoghi in cui vivi, esistono foto che attraverso ciò che indossi esprimono lo stile personale come esistono foto che ti aiutano a capire il tuo stile. Insomma qualsiasi sia la foto esse rappresenta la realtà.

E come diceva Henri Cartier-Bresson “Una fotografia non è né catturata né presa con la forza. Essa si offre. È la foto che ti cattura” !

 

 

 

 

 

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Quando lo stile di una città ti fa viaggiare nel tempo

Quando una città si veste di epoca, quando una cittadina si cala in un’ atmosfera antica, quando le strade indossano il sapore dell’antico, allora lo stile che rappresenta e di cui è portavoce ti porta ad immergerti in un mondo dal carattere unico e raro. Come unici e rari sono i pezzi che caratterizzano questo stile, artigianali e antiquati sono gli oggetti che decorano questo stile. Quello stile che indossa un piccolo borgo ligure ogni anno e che si trasforma in una preziosa Soffitta in cui si raccolgono mobili d’ epoca, oggetti di modernariato, bigiotteria di grande pregio, quadri, pizzi e tovaglie, e ancora oggetti più ricercati dall’ interesse collezionistico. Sarzana diventa una città che prende i connotati per un periodo dell’ anno, Agosto, di un vero mercato dell’antiquariato a cielo aperto, che con naturalezza e spontaneità assume i contorni di un bazar orientale. Oggetti di valore per la bellezza e rarità, oggetti che rispondono a più di 50 anni di vita, oggetti che richiamano la loro fattura manuale, tutti questi oggetti ricoprono le viuzze caratteristiche e antiche di questa cittadina fortificata.

È la seconda volta che mi reco in questo luogo in occasione di questo evento, ed è come se aprissi una porta di una Soffitta, e nell’entrare rimanessi stupita di quanta bellezza può esistere e di cosa si può celare alla conoscenza quotidiana. Un armadio pieno di tante cose conservate nel tempo, dalle più antiche alle più pregiate, dalle più strane alle più originali, da suppellettili vintage ad arnesi di ogni genere. L’elemento comune e caratterizzante di ogni bancarella che incontro è il suo stile retrò, l’odore dell’ antico, la consistenza dell’ usato al tatto. Il fascino ti porta indietro negli anni, guardandolo e ammirando un oggetto è come se quell’età in cui è stato utilizzato o a cui si riferisce ti salutasse. Tutto intorno sembra parlarti di altri tempi, ed insieme alla città, insieme alle stradine abbellite ed adornate, riecheggiano gli usi e i costumi di un tempo, la finezza e l’eleganza di anni ormai passati, le usanze e le consuetudini di un periodo demodé.

In un ambiente del genere ti senti alcune volte fuori luogo, perchè è talmente tanto lontano da te che ti è difficile immedesimarti, ma basta specchiarti in uno specchio antico e pregiato e la tua anima si riflette in quell’atmosfera, si fonde in essa e sorride con essa. Si vive in anni diversi da quelli che si ammirano in questo evento ma ne vale la pena, perchè un tuffo nel passato risveglia uno stile singolare. Come questa Soffitta insegna, fai del tuo stile un pezzo unico!!