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Il mondo di AlterEgo

Pensate per un attimo di oltrepassare una porta di vetro e di trovarvi in una dimensione in cui il vostro IO diventa espressione del vostro animo. Un animo che può essere di qualsiasi colore, che può indossare qualsiasi stile, dal più elegante al più casual. Un animo capace di giocare con il vostro volto e il vostro corpo. Un animo che si diverte a diventare ciò che vuole. Libero da qualsiasi vincolo e restrizione. Tutto questo succede varcando la soglia di AlterEgo.

Sarebbe banale chiamarlo negozio, perchè è una realtà che ti porta a vestire un altro te stesso. Avete mai provato quella sensazione di guardare dall’esterno voi stessi? Avete mai pensato di essere spettatori e attori di voi stessi nello stesso tempo? AlterEgo vi mette nella condizione di essere liberi di scegliere chi volete apparire. Regala l’aspetto delle emozioni. E ogni volta che indosserete quel look scelto da AlterEgo vivrete lo stesso effetto.

AlterEgo con me si è divertito a sfidare le mie sfumature. Le ha coccolate, le ha avvolte, le ha corteggiate e le ha esibite. Ha avuto il potere di disegnare sfaccettature della mia personalità. Ridendo e scherzando ha puntato alle sensazioni che si provano quando l’espressione cambia ogni volta che il corpo viene abbracciato da un tessuto o viene illuminato da un colore. Ha mostrato un altro IO quando lo stile maschile ha toccato la mia pelle. Ha sfoggiato il mio lato femminile quando ha deciso di gareggiare con il mio gusto. AlterEgo è l’amplificazione del nostro IO attraverso l’accostamento di capi e accessori.

Appena sono entrata l’atmosfera che ho respirato è stata di estrema accuratezza nei dettagli. Ciò che fa uno stile è il dettaglio, dal più semplice al più ricercato. Il potere di mostrare anche solo con un capo la sensazione di un look, nella realtà AlterEgo trova la sua dimora. AlterEgo ti aiuta con semplicità a scoprire te stesso in diversi occasioni. La differenza non la fanno i vestiti che si possono trovare ovunque, ma la fa ciò che si assaggia quando si vive l’idea che AlterEgo propone e suggerisce una volta che si entra nel suo mondo. Il suo messaggio è lontano dal tipico negozio.

“Sii te stesso e se il tuo IO, qualsiasi esso sia, vuole osare, cambiare, provare, sentire, dagli voce”. Questa frase racchiude ciò che è il messaggio di AlterEgo. Non serve fare voli estremi basta fare un viaggio nell’interiorità attraverso l’esteriorità. AlterEgo lo permette!

https://www.instagram.com/alteregoberardi/

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Seta e pizzo: due volti di una Donna!

La seta è morbida come le forme di una Donna. Il pizzo è un ricamo semplice e complesso come il carattere di una Donna. Insieme i due tessuti possono rappresentare i volti di una Donna. Entrambi mixandosi richiamano una miscela di colori dell’essere Donna. Possono sembrare a prima vista stoffe lineari ed essenziali, ma hanno una caratteristica predominante, quella dell’unicità. Ogni trama è a sè. Ogni intreccio di filato ha una sua forma. All’apparenza tutto è uguale, tutto sembra simile, ma scavando ogni ordito è singolare, cosi come lo è ogni Donna. La seta e il pizzo possiedono lucentezza e prerogativa di pregio.

Il pizzo è lussuoso, sexy, romantico. Il pizzo delinea una forma, un disegno, un rilievo della cucitura che si sente al tatto. Allo stesso modo il carattere di una Donna può risaltare in tutta la sua sostanza. Il pizzo risulta un tessuto che mostra e non mostra, che mette in evidenza ma velando. Il pizzo stimola fantasie che anticipano il piacere. Un Donna come il pizzo può alludere senza dire, può dire senza scoprirsi, può sedurre mostrando il suo stile.

La seta per la sua produzione naturale ricorda la natura della Donna, una natura accogliente e avvolgente. La seta è un tessuto che riflette la luce in modo inimitabile tanto che riesce ad assorbire le tinture offrendo tante sfumature. Così è una Donna che con la sua consapevolezza riesce a vestirsi di tante nuance. La seta è liscia e delicata, come la pelle di una Donna. La seta sembra sfuggire al tatto, è scivolosa ma fa bramare il tocco stesso. Anche la Donna a volte è inafferrabile ma porta a desiderarla ancor di più.

Capi di abbigliamento che fanno incontrare sia il pizzo che la seta diventano sciccheria, eleganza e incanto. La Donna ha in sè tutti questi requisiti. L’abbinamento e l’accoppiata di questi due tessuti rendono il capo raffinato e apprezzato. Anche solo un dettaglio di una delle due stoffe accostato all’altra firma il capo come abbigliamento di classe. Entrambi i tessuti sono capricciosi così come la Donna, con quel pizzico di stravaganza che la rende originale. Le linee scivolose della seta si intrecciano con le onde increspate del pizzo e creano la combo perfetta per capi ricercati e sofisticati, mantenendo essenzialità. Proprio come la Donna che è un cocktail di ingredienti chic, accurati, fini e distinti. La seta e il pizzo sono due facce, due nature che insieme danno vita a ciò che è la Donna. Indossando un capo in cui entrambi fanno da padrone, la Donna mostra il suo essere impalpabile e malleabile, ma anche rigoroso e prezioso. Entrambi i tessuti raccontano la storia di ogni Donna ogni volta che toccano la sua pelle.

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La mia linea di lingerie grazie alle mani di LiLy Lingerie!

Avete presente quando sentite dentro la voglia di vivere un’altra sfumatura di voi? Quando tutto quello che volete è arricchirvi del desiderio della vista di quella ombreggiatura? Ecco, per dare linfa vitale a questa traccia dovevo immergermi nel suo chiaroscuro. E così ho fatto. La lingerie per me è stata sempre un richiamo all’essere seducente. I tessuti come la seta, il raso, il pizzo, il tulle, usati per l’intimo hanno avuto su di me sempre un enorme fascino. L’intimo donna con i suoi diversi capi mi ha sempre attratta. Delinea la femminilità e dipinge la sensualità. Incornicia l’essere Donna nella sua unicità. Regala al corpo femminile una consapevolezza audace. Per questo non potevo non dar seguito al bisogno di indossare lingerie fatta apposta su di me. Una linea di abbigliamento intimo creata per me, sul mio corpo e sul mio essere. Capi dai tessuti e dai colori che prediligo. Per fare ciò dovevo cercare le persone giuste. Dovevo cercare chi sa maneggiare la lingerie. Chi sa cosa vuol dire esaltare le peculiarità di una Donna attraverso un capo intimo. Chi sa essere di ampie vedute pur avendo esperienza di anni e anni alle spalle tanto da essere matura nella propria artigianalità. La mia idea era creare una sorta di sinergia tra ciò che la mia mente suggeriva al mio corpo di indossare e chi avrebbe reso concreto il tutto. La ricerca doveva rispondere non solo a trovare un accordo ma soprattutto ad instaurare fiducia tra me e l’artigiano.

Quando scrissi a loro lo feci senza aspettative. Speravo di aver scelto bene ma non pensavo che il loro modo di essere potesse collimare in modo ineccepibile con il mio. Loro sarebbero state le mani, io sarei stata il corpo, ed entrambi saremmo stati una unione di menti. Quando entrai nel laboratorio artigianale a Castelfiorentino di Anna e Lisa ciò che mi accolse fu il sorriso. Entrambe molto ospitali. Laboratorio colmo di tessuti e capi confezionati. Sulle spalle una esperienza di 30 anni, lavorando sempre per conto terzi. Il loro è stato un lavoro da dietro le quinte. I loro prodotti erano da collante con il mondo esterno. Non figuravano loro ma entravano in scena i loro capi presentati da altri. I capi di intimo donna artigianali hanno la caratteristica principale di coccolare l’anima più intima e nascosta. Ogni capo di lingerie risulta come un’emozione intrinseca. E dato che per Anna e Lisa le loro creazioni dovevano entrare in empatia con ogni Donna che le avrebbe indossate, ad ottobre 2020 fecero nascere il loro marchio. Diedero vita al loro logo. Produssero capi di lingerie con il proprio gusto e trasferirono in loro non solo la passione ma anche la loro anima. Tutto ciò che creano passa per diversi step di lavorazione. Anna e Lisa scelgono i tessuti, tutti esclusivamente made in Italy. Stoffe di alta qualità. Ideano il capo e 15 sarte le aiutano a renderlo reale. Ricontrollano e rivedono il prodotto finale ed lo mostrano sul loro sito https://www.lilylingerie.it/

Cura dei dettagli, qualità pregiata, professionalità rara, disponibilità esemplare. Tutto questo mi ha portato a scegliere loro come artigiane della mia linea di lingerie.

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Vestire è sinonimo di desiderare!

Vestirsi è un’esigenza, una necessità. Ci si veste per coprirsi o ci si veste per mostrarsi o per essere desiderati? Ci sono tante domande dietro il comportamento del vestirsi. Perché si sceglie un tipo di capo, perché si indossa un colore, o un abbinamento di colori? Perché scegliamo di vestirci in base al contesto o all’occasione? Allora è vero che il vestito fa il monaco? E se il vestito fosse un’arma? Se vedessimo i vestiti che indossiamo come mezzi per raggiungere un fine? E’ possibile che indossare un capo mostri i nostri desideri. E’ possibile che quel vestito sia capace di mettere in luce il nostro io nascosto. La consapevolezza della scelta di un abito è essa stessa espressione palese dei nostri desideri. Il vestirci non è solo uno stato d’animo ma è anche uno svelare i nostri desideri. Ognuno di noi raffigura il proprio io come meglio crede ma senza considerare che quell’io è ricco di desideri. Il desiderio di apparire, il desiderio di nascondersi da occhi altrui, il desiderio di piacere, il desiderio di provocare, di immaginare, di giocare. Desiderare di essere qualcuno che di solito si ammira. Il desiderio di far sentire ciò che si pensa o come si vive. Vestire è sinonimo di desiderare. Il vestire influisce non solo su gli altri ma soprattutto e in prima battuta su noi stessi. Siamo noi che desideriamo e siamo sempre noi che indossiamo. Basta avere chiaro i nostri desideri. Quando ci vestiamo non esiste solo l’obiettivo di mandare un messaggio ma siamo noi stessi il messaggio. Vestire un abito, o qualsiasi altro capo, si trasforma in comportamenti, in sfumature di personalità. Ad esempio, una persona che veste senza badare a nulla, dal colore al modello, al capo in sè, ha il desiderio intrinseco di mostrare che non è schiava di cose materiali, questo atteggiamento è esprimere la sua noncuranza verso la parte esteriore. Quindi tutti in modo indistinto vestiamo i nostri desideri. Essere bravi a far emergere i propri desideri attraverso il vestire aumenta l’empatia di chi ci vede. Avere una risposta al nostro messaggio quando ci vestiamo aumenta il nostro ego, oppure può far lavorare su noi stessi o ancora può insegnare ad avere più sicurezza e fiducia in noi. Il vestire si incrocia con i nostri desideri quando elementi come padronanza, consapevolezza e coraggio diventano alleati del nostro apparire. La vera sfida sta nel portare fuori ciò che è dentro, magari celato, magari timoroso, o solo ancora non ascoltato. I desideri vanno manifestati e allora perché non farlo con i mezzi che abbiamo a nostra disposizione? Come un guardaroba è fatto di tanti vestiti anche i nostri desideri sono tanti e variegati. I vestiti non solo interagiscono con il nostro corpo ma soprattutto con ciò che desideriamo essere. Un pensiero libero di desiderare, una mente cosciente di essere e un corpo pronto ad esaudire, tutto questo regala una visione ampia del vestire.

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Cambiare vita: passare dal sentirci nudi a vestirci di ‘nuovo’

Uno tsunami avrebbe fatto meno rumore, avrebbe travolto in una sola ondata e si sarebbero contati i danni per un bel pò, ma non avrebbe cambiato il modo di vivere. Un tornado sarebbe stato meno violento, avrebbe distrutto tutto ciò che gli veniva davanti, ma non avrebbe annientato il nostro modo di vedere le cose e di sentirle. Non avevamo la minima idea di vivere una Pandemia. Abbiamo studiato e letto di Pandemie, ma Noi non l’avevamo ancora vissuta in prima persona. Di solito vediamo le cose con il binocolo tanto risultano lontano dalla nostra vita. Di solito osserviamo le cose con la lente di ingrandimento tanto possano rivelarsi piccole da non scorgerle. Ma non ora, ora tutto è davanti a noi, tutto ha una forma ben delineata, i suoi contorni sono precisi e netti e non possiamo fingere di non vedere, perché ciò che vediamo ha cambiato il nostro modo di vivere, di sentire, di muoverci, di rapportarci. La Pandemia ci ha strappato i vestiti di dosso e ci ha fatto sentire nudi ed indifesi. Ci siamo sentiti fragili e piccoli. Vulnerabili e toccati da mani sconosciute. Questo stato d’animo ci ha segnato e ci ha fatto provare sensazioni particolari. E ora siamo qui a guardare le cose con occhi diversi, a viverle in maniera differente.

Cosa è cambiato oltre a noi e alla nostra percezione? Cosa ci attende da oggi in poi nel nostro quotidiano? Quale sarà il nostro comportamento e atteggiamento nei confronti dei bisogni di prima necessità?

Un punto su cui voglio riflettere e far riflettere è lo shopping. Una volta che i negozi di abbigliamento riapriranno, come cambieranno le cose sui nostri acquisti? Potremo sempre avere la libertà di sentirci al sicuro nel provare un capo o un accessorio se mai ci fosse la possibilità di farlo? E se ci viene, come giusto che sia, limitata la libertà nel provare e data solo la possibilità di guardare, quali criteri dovremo attuare nell’acquisto? Cosa dovremo far privilegiare quando andremo ad acquistare? La razionalità o l’istinto? Non sarà più l’ osservarci allo specchio del camerino di un negozio che ci farà portare a casa quel determinato capo. Il negozio stesso, le grandi catene di abbigliamento, si adopereranno in modo del tutto differente per far acquistare i propri capi. Predominerà sicuramente l’acquisto online, in cui l’acquirente stesso si sentirà più al sicuro. E là dove un negozio ne fosse sprovvisto dovrà creare un canale online, almeno per rendere il suo negozio fruibile ai tanti che non vorranno frequentarlo dal vivo. Dovrà essere creativo nel mettere a disposizione la propria merce ed essere disponibile e paziente. Ma anche la nostra filosofia di acquisto dovrà cambiare, considerare che non potremo avere tutto e subito.

Sicuramente questa presa di coscienza non fa altro che porci nella condizione di vestirci di ‘Nuovo’. Ci porta ad indossare il nostro miglior abito, quell’abito che porta il nome di adattamento. Ci abitueremo e ci adatteremo a vestirci di consapevolezza. Quella consapevolezza che la nostra vita è cambiata e che dobbiamo trovare il modo di rendere il cambiamento un incontro e non uno scontro.

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Marzo e come vestirsi: un' analisi diversa dal solito!

Marzo di solito è un mese di transizione e mai come quest’anno risulta un mese di cambiamento radicale. Marzo ha cambiato il suo modo di vivere e insieme a lui siamo cambiati noi. Il nostro stile di vita si è mutato talmente tanto da non aver avuto il tempo di accorgercene, ma ora dopo un pò di giorni ci rendiamo conto di quanto sia importante essere lucidi e consapevoli, oltre che essere coerenti e razionali. Le filastrocche parlano di Marzo come un mese pazzerello e mai come oggi sono completamente d’accordo con questo termine. Marzo è il mese dell’inverno e della primavera, e se comanda il primo allora noi seguiamo il suo essere grigio e ventoso, il suo essere piovoso e freddo, ma se comanda la primavera allora il nostro stile diventa colorato e propositivo. Marzo e come vestirsi, sembra un pò una sorta di irriverenza verso quello che stiamo vivendo, ma se lo circoscriviamo a come un colore o un capo possano far sentire anche in questo momento allora potremo sentirci confortati e magari anche sorridenti. Come questo mese attraversa vari stati d’animo a seconda di quello che propone, anche noi stiamo attraversando sentimenti ed emozioni varie e contrastanti. Ciò che indossiamo in questo periodo non è solo espressione del momento ma è anche, come ho sempre sostenuto, esternazione di quello che interiormente si prova. Il luogo in cui possiamo mostrare il nostro stato d’animo ora è uno solo e non possiamo farci travolgere ed essere privi di forza. La forza di un colore o di un capo deve essere la nostra arma, un’arma dal valore unico, un’arma che si coniuga bene con l’idea del vivere questo mese di Marzo in maniera differente rispetto al nostro solito. Bisogna viverlo con una sorta di salvaguardia, di protezione per il nostro umore. Se prima l’obiettivo di vestirci, di scegliere il look era finalizzato a divulgare ciò che sentivamo dentro, ora più che mai deve risultare il mezzo con il quale alleggeriamo il nostro stato d’animo, come se indossare qualsiasi cosa possa aiutare a sentirci meglio, a provare sensazioni nuove e produttive. Una tuta, un pigiama, un leggings e una felpa, un fuseaux e un cardigan, un maxi-maglione, sono capi di abbigliamento che non solo risultano adatti alla stagione ma anche al momento che stiamo vivendo, e allora perchè non provare a creare abbinamenti diversi fra loro per non dimenticare che vivere non è un’ opzione o un’ alternativa, è un dovere.

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L’abito e lo stile sono strumenti per comunicare!

Ho sempre detto che il fine del mio Blog è riuscire a riflettere sul nostro stile, a viaggiare interiormente attraverso ciò che indossiamo, capire noi stessi utilizzando il nostro gusto per poi farci conoscere ancor prima di proferir parola. Ognuno di noi appartiene ad uno stile, ogni stile può diventare il mezzo di comunicazione di ognuno di noi. Lo stile non è costituito solo da ciò che si indossa, ma anche dal perchè lo si è scelto, dal come lo si indossa, da ciò che si vuole trasmettere e da come ci si vuole mostrare. Se reputiamo tutti questi aspetti come la somma di elementi importanti che raccontano la nostra storia, allora vuol dire che stiamo dando un valore psicologico allo stile.

La domanda che tutti si pongono quando ci si veste è: “come facciamo ad essere fighi ?” In altre parole “come riusciamo a far si che la nostra personalità e persona vengano ammirate ed elogiate ?” Il primo strumento con cui comunichiamo è il nostro vestire. Il proverbio che dice l’abito non fa il monaco non è del tutto vero, perchè è giusto che non ci si debba soffermare all’apparenza ma è pur vero che ciò che indossiamo ha un valore e quel valore è dato sia dalla scelta di aver preferito un brand ad un altro, che da ciò che vogliamo trasmettere con quel look o stile. L’abito inizialmente produce un effetto, vestirsi deve avere in sè un messaggio interiore perchè va a sostituire in prima battuta la comunicazione verbale. Sfoggiare un look rispetto ad un altro, vestire un brand rispetto un altro, deve avere una finalità, deve mandare un messaggio ovvero il nostro messaggio. Noi tutti risultiamo contenitori, se questi contenitori rimangono vuoti non si potrà mai avere valore personale ma ci si affiderà sempre e solo al valore del brand che indossiamo, se invece il contenitore è pieno il suo valore anche se piccolo sarà reale, proprio e vero. Psicanalizzare il comportamento di una scelta non fa altro che indirizzarci verso la creazione di una identità. Se si sceglie di omologarsi alla massa, si sceglie di rompere le differenze di età e di classe sociale, copiare uno stile non fa altro che rendere tutti ‘stessi personaggi’ di un’unica comunità e allora in quel caso non è l’abito che comunicherà il nostro messaggio ma dovranno essere i comportamenti, gli atteggiamenti e le parole di ognuno ad annunciare chi siamo e cosa vogliamo dire. Ma se invece ci affidiamo ai vestiti e allo stile, o gli stili, che mostriamo allora saremo capaci di disegnare la nostra identità. Saremo abili, attraverso ciò che scegliamo di vestire, di parlare, di raccontare e narrare di noi ma anche del brand che portiamo. Pensare che indossare un marchio alla moda o un capo particolare o specifico possa garantire l’essere ‘figo’ vuol dire fingere a se stessi di far parte di uno stile di vita che non rende felici ma tutt’altro, quella felicità è effimera. Se si pensa di darsi valore attraverso gli oggetti in voga allora vuol dire che si è insicuri, che non si crede a quanto si vale e che invece di dare valore alla persona lo si leva. Quindi tutto sta nella scelta e nel perchè si sceglie di vestire un capo. Sapere perchè si sta indossando quel capo equivale a rivelare ciò che abbiamo dentro e cosa vogliamo divulgare.

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Biografie: il brand che condivide la sua storia con chi lo indossa!

Il termine Biografia è un termine composto dalle parole vita e scrittura. il suo significato non si limita solo alla mera narrazione di una vita o di un’ opera, ma è un viaggio nelle vicende interiori della persona, è il ritratto intimo di tutto ciò che rispecchia quella persona o quell’opera.

Proprio con il nome Biografie, il nuovo brand italiano di maglieria 100% organica Made in Puglia, si farà notare presentando a Settembre 2020 negli shop la sua nuova collezione. I capi parleranno del messaggio che l’azienda vuole comunicare, ogni modello di capo rappresenterà la storia con cui è stato creato e trattato, ogni indumento racconterà la propria vita e quella del brand. Biografie è un brand che vuole parlare attraverso i suoi prodotti, attraverso il rispetto per la natura e la sensibilità dell’ecosistema che lo contraddistingue, attraverso il modo di custodire ideali e valori di delicatezza, bellezza, eleganza e maestria. I capi di abbigliamento che creano hanno classe da vendere. Un’ azienda deve distinguersi per ciò che vuole comunicare e il veicolo che usa è dato dai propri articoli. In questo specifico caso Biografie, mediante il capo che mi ha regalato, non solo mi ha dato la possibilità di toccare con mano un prodotto realizzato in materiale organico, non riciclato, con filati nobili, il cui colore è una tinta natura (ovvero ricavata dalle piante), ma ha fatto in modo che il mio corpo fosse coccolato da un tessuto unico, pregiato e sostenitore di ideali elevati. Quando ho indossato il loro capo e mi sono specchiata, ciò che ho visto riflesso è stato un’ unione tra la mia figura e il brand, come se la mia storia e la sua storia si unissero a formare una relazione, un’unica trama. Entrambi risultiamo autori di questo racconto che ha come protagonista il capo che indosso. La scelta di un abito, di una maglia o di un accessorio ha in sè un valore intrinseco, è un mix tra la proposta del brand e il nostro gusto, quando questo connubio trova la sua consapevolezza allora vuol dire che la scelta è stata ottimale. Biografie è dedicato a chi è cosciente dell’importanza di saper scegliere. La meticolosità nel creare ogni capo e nel proporre un massimo di 999 pezzi per modello fà di questa azienda un brand attento ad ogni sua creazione tanto da abbracciare la scelta della limited edition e di collezioni esclusive.

Io mi sono fatta avvolgere dalla morbidezza del puro cashmere, dal calore del tessuto organico, dalla raffinatezza del modello e dalla cura e qualità dei dettagli. Biografie ha condiviso con me la sua storia, io ho condiviso con voi la nostra!

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Febbraio e come vestirsi

Febbraio è il mese più corto dell’anno ma i suoi giorni regalano ancora un look pesante. Questo mese è caratterizzato anche dalla Fashion Week di Milano, dove vengono presentate le tendenze dell’autunno-inverno successivo, quindi un mese ancora contrassegnato da capi caldi. Febbraio oltre ad essere il mese freddo è anche il mese che ci concede delle sporadiche giornate di sole con temperature miti, quasi come se preannunciasse la primavera. E proprio per queste caratteristiche a Febbraio possiamo vestirci a cipolla considerando le giuste sovrapposizioni e pesantezze. Mai dimenticare un dolcevita o una maglia sotto un abito in cotone o sotto un cardigan, e completare l’outfit con un cappotto. Il cappotto in questo mese risulta il jolly di ogni occasione, non è solo il capo che tiene caldi ma per il suo essere leggero o pesante, a seconda del suo tessuto, può essere usato sempre. Magari sceglierlo di un colore chiaro o comunque adattabile non solo lo rende versatile ma sarà capace di donare luce alle giornate più grigie. Il mese di Febbraio è anche il mese della festa degli innamorati che per eccellenza porta come colore distintivo il rosso e quindi perché non usare un tocco di questa tonalità per i nostri look? Cercando di non esagerare ma indossando una sola pennellata della sua sfumatura. Giocare con abbinamenti di una stessa palette di colori ma con texture diverse potrebbe portare a rendere dinamico questo mese. Lana e raso, ecopelle e lana, cashmere e cotone, potrebbero essere accoppiamenti che porterebbero a diversificare il solito look. Il mese di Febbraio è anche il mese di carnevale, ma ricordiamoci di non farci vestire ogni giorno da questa festa goliardica e allegra con capi non adeguati al nostro stile, manteniamo sempre sobrietà anche se tendiamo ad essere briosi.

Vestiamoci facendo di Febbraio un mese sbarazzino, viviamo il suo periodo invernale facendoci punzecchiare dall’ avvicinarsi della primavera, mutiamo insieme a lui e divertiamoci indossando le feste che ci propone!

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Dicembre e come vestirsi

Dicembre è il mese dell’ inizio dell’inverno, quel mese che nei suoi primi 20 giorni ricorda vagamente l’autunno ma dopo abbraccia a tutti gli effetti le temperature invernali e con esse anche i maglioni oversize, i guanti, le sciarpe, i cappelli e tutto ciò che fa sentire caldo e raccolto. In questo mese i tessuti come l’eco-pelliccia e l’eco-pelle predominano in ogni look, rendono ogni outfit chic, come chic risulta lui stesso con tutte le sue feste. Dicembre è il mese in cui vestiamo con attenzione e cura, dalle feste natalizie alle feste di fine anno, e proprio per questo mese la parola d’ordine è eleganza. Non necessariamente eleganza vuol dire vestito firmato, o accessorio costoso, ma eleganza è sinonimo di intensità nel vestire e nello scegliere cosa indossare, nel buon gusto e magari perché no anche nell’ essere ricercati. Eleganza non è addobbarsi come ‘alberi di natale’ ma suscitare effetto anche con l’essenziale, perché quell’ abito semplice e sobrio dona alla figura uno stile quasi regale. Dicembre è il mese delle luci, del rosso e delle feste, tutti questi elementi si rispecchiano un po’ negli outfit che vengono proposti. In questo mese i negozi espongono una serie di capi sbrilluccicosi, dall’argento al dorato passando dal rosso tutti i vestiti attirano l’attenzione. Anche se non in maniera totale qualche dettaglio o particolare deve luccicare tanto da accendere la personalità. Il freddo che si incomincia a sentire in questo periodo non deve essere da ostacolo all’eleganza che questo mese deve avere come elemento base. Bisogna coprirsi ma sempre con gusto e con decoro. La scusa del freddo è un pò come la scusa del caldo in estate, che a causa del calore “non” si indossano vestiti, a causa delle temperature basse si indossano strati e strati di stoffa pesante e magari anche usurata o sciupata. I capi che maggiormente rispondono all’ esigenza di caldo ed elegante sono i dolcevita, le maglie o le giacche con il pelo, cappotti, mantelle e abiti lunghi di lana, abbigliamento e accessori in pelle. Un capo chic e utile per proteggersi è il body, una vera e propria chicca per il mese di dicembre. Mentre un accessorio che rende un look fashion è la cintura da usare su cardigan o su maglioni oversize, cosi da sottolineare la figura tenendo caldi. Insomma a dicembre il gelo ci fa coprire ma facciamolo con stile e accuratezza, ‘copriamoci di classe’ !